Da questa mattina è partita la fase di test per il secondo vaccino anti-Covid italiano: e-Vax del duo Takis-Rottapharm
È partita questa mattina la fase di sperimentazione del secondo vaccino italiano, in realizzazione da parte delle aziende Takis di Castel Romano (Roma) e Rottapharm di Monza.
E proprio tra Monza, Napoli e Roma sono 80 i volontari che prenderanno parte alla prima fase di test, che stamattina ha visto il primo paziente sottoporsi alla somministrazione.
Si tratta di un 21enne vaccinato all’ospedale San Gerardo, nell’esordio di sperimentazioni che - da quanto pianificato - dovrebbero concludersi tra settembre e ottobre del 2021.
Il vaccino è stato denominato e-Vax e ricorre al metodo del Dna, con una somministrazione che non è quella tramite la classica siringa.
Si tratta del secondo vaccino in sperimentazione, che segue quello di ReiThera, farmaco che ha invece già superato la fase 1 e sembra finora mostrare un’efficacia superiore al 90%.
e-Vax di Takis: ai test il secondo vaccino italiano
Il secondo vaccino italiano non prevede la classica inezione, ma viene somministrato tramite un particolare processo chiamato elettroporazione.
Per chiarirne i tratti, molti esperti la paragonano a una piccola scossa elettrica in grado di aprire un varco tra le cellule del muscolo, e da lì lasciar entrare la molecola di DNA che va a stimolare il sistema immunitario.
Nella prima fase di sperimentazione, partita questa mattina, sono coinvolti l’ospedale San Gerardo di Monza, la Fondazione Pascale di Napoli e l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Mentre le aziende biotech al lavoro sul vaccino si chiamano Takis, che si trova a Roma, più precisamente a Castel Romano, e Rottapharm, compagnia di ricerca e sviluppo con sede a Monza.
Ancora non è chiaro se si potrà parlare di vaccino mono-dose oppure no, un particolare che solo le attuali fasi di test potranno definire.
Aspetti positivi di e-Vax sono quello della conservazione, che prevede temperature appena inferiori agli 8 gradi, e quello di una possibile elevata adattabilità alle varianti del virus, come evidenziato nel corso di un’intervista a Repubblica dal direttore della clinica malattie infettive del San Gerardo, Paolo Bonfanti:
“Si tratta di un farmaco che potrà rivelarsi molto importante in futuro, perché sarà possibile modificarlo con semplicità, adattandolo alle nuove varianti”.
Le aziende nazionali Takis e Rottapharm hanno stipulato l’accordo per la collaborazione al vaccino anti-Covid lo scorso giugno, inizialmente diffondendo il nume di Covid-eVax.
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