Fino a che età si può chiedere un prestito? Ecco la risposta e i requisiti da rispettare.
Ognuno per qualsiasi motivo, in una determinata fase della propria vita potrebbe aver bisogno di chiedere un prestito personale. Per acquistare semplicemente un auto o per ristrutturare casa, acquistare un immobile o metter su un progetto imprenditoriale. Si tratta di un qualcosa che accomuna tutti, giovani, adulti ma anche anziani. Non esiste età per poter avere un sogno.
Fino a quando la richiesta di prestito arriva da un giovane neo diciottenne o da un adulto, la componente anagrafica non rappresenta di certo un problema o un requisito indispensabile per l’accettazione. Entrano in gioco altre dinamiche, sopratutto la garanzia da dare alla banca sul fatto che quel prestito sarà correttamente restituito. Diverso il discorso se a chiedere un prestito è una persona anziana. Esiste un limite d’età oltre cui una persona non può richiedere un prestito? La risposta è no, non esiste norma che mette un paletto anagrafico alla richiesta di un prestito.
Prestito per anziani: fino a che età?
Innanzitutto c’è da dire che il concetto di anzianità è molto soggettivo e variabile. Secondo l’Oms una persona è anziana oltre i 65 anni d’età. Ma l’aspettativa di vita aumenta sempre più e per questo considerare una persona anziana a 65 anni è prematuro. Non esiste una soglia precisa a partire dalla quale una persona è considerata anziana in modo univoco da tutte le banche. Ogni istituto di credito considera un individuo anziano in modo diverso. Ci sono banche che considerano anziane persone di 65 anni, istituti di credito che stabiliscono tale etichetta a 75 anni.
Al di là di questo, il concetto di anzianità non preclude l’accesso ad un prestito. Non esiste limite massimo per richiedere un finanziamento. Se l’età minima in Italia è fissata a 18 anni, l’età massima non esiste. In teoria una persona di 90 anni può chiedere un prestito. È chiaro che una banca prima di concedere un prestito ad una persona anziana, compie una serie di analisi. In primis considera attentamente il legame tra l’età del richiedente e il rischio di mortalità.
Se un richiedente è già in una fase avanzata della propria vita, la banca potrebbe essere più cauta nell’approvare un prestito che si estenderà per un lungo periodo di tempo oppure potrebbe concedere il finanziamento ma a condizioni più stringenti. Gli istituti guardano attentamente non solo l’età di apertura del prestito ma sopratutto a che età questo sarà estinto.
Le banche potrebbero richiedere garanzie aggiuntive prima di concedere un prestito ad una persona anziana. La prima è la sottoscrizione di una polizza sulla vita. Un’assicurazione che offra copertura finanziaria nel caso in cui il richiedente deceda durante la durata del prestito. In questo modo la banca si difende garantendo la corretta restituzione del prestito.
Le banche potrebbero anche richiedere l’ipoteca su alcuni beni posseduti. In questo modo, la banca acquisirebbe il diritto di vendere i beni ipotecati per recuperare l’importo del prestito in caso di inadempienza da parte del richiedente.
In alternativa potrebbero anche chiedere la presenza di una terza persona che funga da garante. Solitamente un familiare che si assume la responsabilità di pagare il debito in caso di mancato adempimento da parte del richiedente.
In genere le opzioni di accesso al prestito per gli anziani sono due:
- cessione del quinto con trattenuta mensile sulla pensione stessa;
- prestito vitalizio ipotecario: questa forma di finanziamento consente al richiedente di ottenere una somma di denaro in base al valore dell’immobile, che viene ipotecato a favore della banca.
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