Ecco qual è la minaccia più grande per un’azienda

Luna Luciano

21 Aprile 2025 - 11:45

Un nuovo studio globale rivela quali sono le minacce più gravi per la reputazione aziendale: ecco perché Elon Musk e l’intelligenza artificiale fanno tremare i brand.

Ecco qual è la minaccia più grande per un’azienda

Ogni azienda deve affrontare diverse minacce e alcune sono eminenti.

Nel contesto attuale, dove l’opinione pubblica e la percezione del brand influenzano direttamente i risultati aziendali, la reputazione non è più un dettaglio trascurabile: è un asset fondamentale.

Dalla comunicazione alla leadership, dalle scelte strategiche alle posizioni politiche, ogni decisione può generare onde d’urto che travolgono anche le imprese più solide. Secondo un nuovo sondaggio globale condotto dal Global Risk Advisory Council, emerge chiaramente che due fattori, più di tutti gli altri, rappresentano una minaccia concreta per le aziende: l’associazione al miliardario Elon Musk e un uso scorretto dell’intelligenza artificiale.

Lo studio, che ha raccolto le opinioni di oltre 100 leader internazionali, suona come un monito per i CEO: oggi basta poco per perdere la fiducia del pubblico e dei propri stakeholder. E una volta persa, è difficile recuperarla. Ma perché proprio Musk e l’IA sono considerati così pericolosi per l’immagine aziendale? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Il rischio per le aziende di essere associate a Elon Musk

Elon Musk non è solo uno degli imprenditori più noti del mondo; è anche una figura profondamente divisiva.

Proprietario di Tesla, SpaceX e della piattaforma X (ex Twitter), Musk si è recentemente avventurato nel campo politico, sostenendo apertamente Donald Trump e assumendo un ruolo in un dipartimento governativo (DOGE) incaricato di riformare la burocrazia americana. Questa esposizione, unita a una comunicazione spesso provocatoria e a gesti controversi ha reso Musk un personaggio difficile da gestire in termini di immagine pubblica.

Secondo il sondaggio del Global Risk Advisory Council, essere associati a Musk è uno dei modi più rapidi per danneggiare la reputazione del proprio marchio. La sua figura polarizza l’opinione pubblica: da un lato è visto come un genio visionario, dall’altro come un leader irresponsabile. Isabel Guzman, tra le autrici del rapporto, sottolinea che “non si può sottovalutare l’impatto dell’associarsi a persone così influenti in una società fortemente polarizzata.” Anche un recente sondaggio della Quinnipiac University conferma questo trend: il 60% degli elettori statunitensi disapprova la gestione dei dipendenti federali da parte di Musk e del suo dipartimento DOGE.

Il messaggio per le aziende è chiaro: legare il proprio brand a una figura tanto controversa può significare perdere immediatamente la fiducia di una parte significativa del pubblico. In un’epoca dove la trasparenza e l’integrità sono priorità per consumatori e stakeholder, la cautela è fondamentale.

L’intelligenza artificiale: opportunità o bomba a orologeria?

L’intelligenza artificiale rappresenta uno degli strumenti più potenti e promettenti per il futuro delle imprese.

Tuttavia, se gestita in modo scorretto o superficiale, può trasformarsi rapidamente in un serio problema reputazionale. Il sondaggio globale mette in evidenza come le principali minacce legate all’IA siano la disinformazione, i deepfake e un uso non etico della tecnologia.

Un membro anonimo del Global Risk Advisory Council ha dichiarato al Guardian che “l’intelligenza artificiale, se non compresa o gestita correttamente nelle aziende, potrebbe avere enormi effetti a catena irreversibili”. Il rischio non è solo tecnico, ma anche etico e comunicativo. La fiducia del consumatore è fragile, e basta un errore – ad esempio un algoritmo discriminatorio, un chatbot offensivo o una campagna manipolata da AI – per perdere credibilità.

Oggi più che mai, le aziende devono saper bilanciare innovazione e responsabilità. L’adozione di tecnologie intelligenti deve andare di pari passo con la trasparenza, la formazione interna e l’adozione di policy etiche chiare. L’IA, se utilizzata con superficialità o con l’unico obiettivo di ridurre i costi, può allontanare clienti, attirare critiche e danneggiare in modo duraturo il marchio. La chiave, quindi, sta nella governance dell’innovazione: chi guida l’adozione dell’IA in azienda deve farlo con una visione etica e a lungo termine. Solo così l’intelligenza artificiale potrà essere un vantaggio e non una minaccia.

Oltre a Musk e all’intelligenza artificiale, il sondaggio segnala un terzo rischio per la reputazione aziendale: l’indebolimento delle politiche di diversità, equità e inclusione (DEI). In un mondo in cui i valori sociali sono sempre più centrali, abbandonare o ridimensionare questi impegni viene visto negativamente da dipendenti, clienti e investitori. Le aziende che vogliono restare competitive e rispettate non possono permettersi passi falsi in questo ambito.

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