Documentazione necessaria, codici tributo e credito d’imposta: tutto quello che c’è da sapere per richiedere e recuperare gli incentivi auto e moto.
Le prenotazioni per l’ecobonus 2023 sono state riaperte sulla piattaforma del Mise a partire dal 10 gennaio. L’ecobonus è la misura promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico per incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti mediante i contributi definiti dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2022.
Come richiedere l’ecobonus auto
Rispetto all’anno scorso, non ci sono differenze nella procedura di richiesta degli incentivi: anche per l’ecobonus 2023 la prenotazione dei contributi spetta al rivenditore, che in base alla disponibilità dei fondi avrà conferma della loro erogazione. Salvo esaurimento delle risorse disponibili, la scadenza è fissata al 31 dicembre 2023
L’acquirente del veicolo riceverà il contributo, se disponibile, sotto forma di sconto sul prezzo di acquisto. Il costruttore e/o l’importatore del veicolo rimborserà il concessionario ricevendo in cambio la documentazione necessaria per consentire il recupero del contributo sotto forma di credito d’imposta.
Nel dettaglio il processo prevede quattro passaggi:
- prenotazione: il rivenditore, dopo essersi registrato sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it, prenota il contributo per ogni veicolo incentivabile di cui ha perfezionato la vendita. In base alla disponibilità residua dei fondi, riceverà conferma della possibilità di ricevere il bonus previsto
- erogazione: il concessionario riconosce al cliente il contributo attraverso la compensazione del prezzo di acquisto sotto forma di sconto
- rimborso: il costruttore o importatore del veicolo rimborsa al venditore il contributo erogato, ovvero lo sconto praticato al cliente finale
- recupero: il rivenditore fornisce al costruttore o importatore del veicolo la documentazione necessaria per poter accedere al rimborso del credito d’imposta
La documentazione da compilare
Per effettuare la prenotazione dell’ecobonus 2023 i rivenditori sono obbligati a fornire alcune dichiarazioni per la concessione dei contributi.
Per gli acquisti compiuti da persone fisiche è necessaria la dichiarazione di presa d’atto della conservazione della proprietà del veicolo per almeno 12 mesi.
Gli acquisti effettuati dalle PMI che operano nel trasporto merci devono invece essere corredate da:
- dichiarazione sostitutiva del possesso dei requisiti di PMI
- dichiarazione sostitutiva dell’esercizio di attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi
- copia del documento di identità del legale rappresentante
Le persone giuridiche che effettuano attività di car sharing a scopi commerciali dovranno inviare:
- dichiarazione di utilizzo del veicolo per finalità di car sharing
- dichiarazione di presa d’atto del mantenimento di tale impiego nonché della proprietà del veicolo per almeno 24 mesi
- copia del documento di identità del legale rappresentante
Le società di autonoleggio con finalità commerciali diverse dal car sharing dovranno invece fornire :
- dichiarazione di utilizzo del veicolo per finalità di autonoleggio con scopi commerciali differenti del car sharing
- dichiarazione di presa d’atto del mantenimento di tale impiego nonché della proprietà del veicolo per almeno 12 mesi
- copia del documento di identità del legale rappresentante
Le dichiarazioni, firmate dall’acquirente o dal legale rappresentante della società intestataria del veicolo, saranno allegate alla richiesta di incentivo che il rivenditore caricherà sulla piattaforma del Mise.
Ecobonus auto: categorie di veicoli e codici tributo
I contributi sono destinati solo ad alcune tipologie di veicoli identificate con specifici codici tributo. I veicoli possono appartenere a:
- categoria M1 ovvero automobili destinate al trasporto persone, con almeno quattro ruote e un massimo di otto posti escluso il conducente
- categoria Le, nella fattispecie ciclomotori e motoveicoli a 2, 3 o 4 ruote
- categorie N1 e N2, ovvero veicoli commerciali destinati al trasporto merci
I codici tributo da utilizzare in base alla risoluzione del 23 giugno 2022 e alla tipologia riferimento sono:
- 6903 è il codice tributo riservato al credito d’imposta per veicoli facenti parte delle categorie M1, N1 e N2 elettrici denominato “Eco-Bonus Veicoli Cat. M1, N1, M1 speciali e N2 elettrici - Recupero del contributo statale sotto forma di credito d’imposta - articolo 1, comma 1031, L. n. 145/2018, articolo 1, comma 657, L. n. 178/2020 e articolo 2, comma 1, lettera f) del DPCM 6 aprile 2022”
- 6904 è il codice tributo di riferimento per ciclomotori e motocicli appartenenti alle categorie da Le1 a Le7, descritto come “Eco-Bonus Veicoli Cat. L1e/L7e, elettrici, ibridi e non elettrici - Recupero del contributo statale sotto forma di credito d’imposta – articolo 1, comma 1057, L. n. 145/2018 e articolo 2, comma 1, lettera d) del DPCM 6 aprile 2022”
leggi anche
Ecobonus moto e scooter 2023: come funziona, quali sono gli sconti e come richiedere gli incentivi
Come utilizzare il credito d’imposta
Per poter utilizzare il credito d’imposta è necessario utilizzare il modello F24 inserendo i codici tributo nell’apposita sezione “Erario”, compilando la colonna “importi a credito compensati”. Nei casi in cui si deve procedere al riversamento del credito la sezione di riferimento è invece “importi a debito versati”.
Il credito d’imposta potrà essere utilizzato, nei limiti dell’importo spettante, a decorrere dal giorno 10 del mese successivo a quello in cui è stata confermata l’operazione di acquisto del veicolo. L’ammontare complessivo dei crediti d’imposta utilizzabili in compensazione tramite il modello F24 può essere consultato dal beneficiario accedendo al “cassetto fiscale” del portale dell’Agenzia delle Entrate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA