Economia Calda - Che lunga storia è la borsa

Dario Colombo

27/06/2022

Una sintetica lezione per non cadere in balia delle incertezze: Francesco Maggio ci spiega in 20 minuti le basi per capire meglio il rapporto che noi italiani abbiamo con la borsa.

L’altalena borsistica negli ultimi giorni sembra voler accanirsi al ribasso. Niente di nuovo per il mondo finanziario, che se l’attende quando è al cospetto di eventi colossali che hanno impatti globali (dicendo questo facciamo ovviamente riferimento alla guerra e a tutto ciò che ne consegue sotto l’aspetto umanitario, sociale ed economico).

Ma la borsa continua a mantenere su di sé un alone di mistero. Ogni volta che c’è un crollo, o comunque un calo cospicuo, pare sempre che sia la prima volta.
Quanto accade porta con sé un manto di inspiegabilità: pare sempre si sia al cospetto di un evento inatteso, dai più percepito come ineludibile, quasi figlio del fato.

Ecco allora che è sempre il momento per mettere l’abbecedario sul tavolo. Non è mai troppo tardi per imparare, come ci hanno insegnato il maestro Alberto Manzi o Angelo Lombardi, precursori della formazione di base e della divulgazione scientifica in televisione, e non bisogna avere timore di affrontare il risaputo, perché nulla è più ingannevole di un fatto ovvio, come Conan Doyle faceva dire a Sherlock Holmes.

Cosa è la borsa, perché nasce, dove nasce e con quale finalità? Saperlo aiuta a comprendere meglio le dinamiche.
Così come aiuta sapere perché ad alcune latitudini la borsa ha una maggiore presa sulla coscienza collettiva e con essa sul mondo imprenditoriale di riferimento.
Se “entrare in borsa” è normale per un imprenditore dei paesi nordici, lo è meno per uno mediterraneo.

La nostra borsa valori ha accompagnato la crescita nazionale al tempo del miracolo economico, rispecchiandone il genoma: conferire capitali e dare fiducia a una classe imprenditoriale che stava innervando un corpo sociale in crescita.

Poi le cose sono cambiate, come è cambiato il mondo globale. Il capitalismo italiano è diventato finanziario (almeno una parte di esso), forse senza averne la forza costitutiva per esserlo. Si è fatto da sé, diciamo, al contrario di altri, come quello inglese.

A supporto della sua crescita, la speculazione finanziaria è entrata anche nelle case degli italiani passando da un tubo catodico, grazie alla principale cinghia di trasmissione della divulgazione nazionale. Si è democratizzata, per dirla elegantemente.

A tratti è anche diventata spettacolo, scegliendo la comoda strada del divertimento (citiamo a mo’ di esempio il caso, tutto italiano, del successo di “Una poltrona per due” come film popolare di Natale).

Questo testimonia il fatto che la borsa, con le sue dinamiche attraenti e il suo ammantarsi di mistero, trasmette empatia: è un soggetto caldo, capace di reazioni anche epidermiche, «di pancia», ben lontano dal concetto di scienza fredda.
Possiamo dire che la borsa sia vicina alla gente? Forse è meglio dire che sono le persone a sentirne il richiamo, il magnetismo, e le si avvicinano. A volte scottandosi.

Cinque libri per approfondire

Per chiudere, come ormai tradizione della web serie Economia Calda, proponiamo il piccolo Strega di Money.it.
Cinque testi che accompagnano il nostro percorso narrativo, con logica multidisciplinare e popolare: dal libro sull’epopea di Raul Gardini a quello che esemplifica al meglio il miracolo economico italiano, passando per testi più tecnici di cui uno in lingua inglese.

Elena Stancanelli - Il tuffatore - La Nave di Teseo

Tancredi Bianchi - Banca e borsa - Spirali

Robert Hagstrom - Il metodo Warren Buffet - Hoepli

Ranald Michie - The London Stock Exchange. A history - Oxford

Luciano Bianciardi - La vita agra - Feltrinelli

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