L’economia mondiale alla prova in questa settimana: dalle mosse delle banche centrali all’inflazione fino ai rischi sulla tenuta dei debiti nazionali, cosa è successo di importante in 7 giorni?
Dall’Europa all’Asia, la settimana economica a livello globale è stata intensa e cruciale: quali avvenimenti hanno caratterizzato gli ultimi sette giorni?
In focus ci sono sempre banche centrali e inflazione, con un occhio attento anche al debito delle nazioni.
Cosa è successo in questa settimana nell’economia mondiale?
Banche centrali protagoniste nel mondo
La Banca centrale europea ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento di mezzo punto percentuale, il più grande aumento dal 2000 e il primo in più di un decennio, mentre si unisce ad altre autorità monetarie mondiali che cercano di frenare la rapida inflazione.
Nel Regno Unito, l’inflazione ha toccato il massimo degli ultimi quattro decenni, esercitando una maggiore pressione sulla Bank of England affinché risponda con un ampio rialzo dei tassi il mese prossimo. Tuttavia, la Banca del Giappone, di fronte a un’inflazione più moderata e a una valuta più debole, rimane intenzionata ad aderire alla sua politica monetaria ultra-accomodante poiché aumentano le preoccupazioni per un atterraggio duro per l’economia mondiale.
La Nigeria ha aumentato gli oneri finanziari di un punto percentuale, il Sudafrica di 75 punti base e l’Eswatini di 50 punti base. La banca centrale russa è andata nella direzione opposta, tagliando il suo benchmark all’8%, al di sotto del livello prima dell’invasione dell’Ucraina.
Gli ultimi indici S&P Global di questa settimana hanno mostrato che l’attività commerciale si sta deteriorando, con segnali di contrazione per gli Stati Uniti e l’area euro.
L’attività del settore privato nell’Eurozona si è inaspettatamente ridotta per la prima volta dai blocchi pandemici dell’inizio del 2021, aggiungendo segnali di una possibile recessione all’orizzonte.
L’attività commerciale si è contratta a luglio negli Usa per la prima volta in più di due anni, poiché produttori e fornitori di servizi hanno segnalato una domanda fiacca che non fa che aumentare le ansie di recessione. L’indice di output composito dei gestori degli acquisti flash di S&P Global è sceso di 4,8 punti a 47,5, la lettura più debole da maggio 2020.
Mercati emergenti: cosa osservare?
Le obbligazioni sovrane dell’Angola e del Gabon sono scambiate a livelli distressed, portando a un record il numero di Paesi dei mercati emergenti a rischio di insolvenza.
L’allargamento dei rischi anche agli stati produttori di petrolio mostra come a poche nazioni sia stata risparmiata la preoccupazione che sta sommergendo il mondo in via di sviluppo sul rischio di una recessione globale e sull’accelerazione dell’inflazione.
L’inflazione in Messico è aumentata più del previsto all’inizio di luglio al ritmo più veloce dall’inizio del 2001, rafforzando le aspettative che la banca centrale eguaglierà l’aumento record dei tassi di giugno nella riunione di agosto.
Russia e Ucraina hanno raggiunto un accordo volto a rilasciare milioni di tonnellate di grano dai porti ucraini del Mar Nero che, se attuato, segnerebbe un passo importante verso il rafforzamento delle forniture alimentari globali.
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