Elezioni 2022: il manuale Cencelli del centrodestra per spartirsi i collegi

Alessandro Cipolla

29/07/2022

Come il centrodestra si sta spartendo “scientificamente” i collegi in vista delle elezioni politiche: un metodo che ci riporta indietro ai tempi della prima Repubblica.

Elezioni 2022: il manuale Cencelli del centrodestra per spartirsi i collegi

In queste elezioni politiche che si terranno il prossimo 25 settembre tutte le attenzioni sono puntate sul centrodestra, con la coalizione che superati i vari attriti si appresta a presentarsi unita al voto indossando i panni della grande favorita.

Del resto gli ultimi sondaggi parlano chiaro: se si votasse oggi, il centrodestra riuscirebbe a ottenere una maggioranza sia alla Camera sia al Senato, con Giorgia Meloni prossima presidente del Consiglio stando all’intesa trovata nell’ultimo vertice romano. Sarebbe stato confermato infatti il meccanismo che prevede come il partito che alle elezioni prenderà più voti sarà quello che poi indicherà il nome dell’inquilino di Palazzo Chigi.

Tutti gli analisti però sono concordi sul fatto che, vista l’attuale legge elettorale, queste elezioni si decideranno nei vari collegi uninominali. Per poter sperare di ottenere una maggioranza parlamentare, il centrodestra dovrà vincere almeno nel 60% dei collegi altrimenti il rischio è quello di un pareggio elettorale come avvenuto nel 2018.

Sempre nel recente vertice capitolino Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e i centristi, hanno trovato una intesa di massima sulla spartizione dei collegi uninominali anche se, ora che sono stati ridisegnati in virtù del taglio dei parlamentari, dovranno essere riassegnati i “colori” ai vari collegi per indicare quelli che sono considerati sicuri e quelli più o meno a rischio.

Elezioni 2022: il manuale Cencelli del centrodestra

Come certifica la foto di un foglio firmato da Giorgia Meloni, Giancarlo Giorgetti e Antonio Tajani, che sta facendo il giro del web, il centrodestra avrebbe raggiunto un accordo di massima per dividersi i collegi in vista delle elezioni politiche del 25 settembre.

In base ai sondaggi precedenti alla fine del governo Draghi, in proporzione al “peso” attribuito dalle indagini ai partiti a Fratelli d’Italia sono stati assegnati 98 collegi, alla Lega 70, a Forza Italia (Udc compresa) 42 e ai centristi (Noi con l’Italia, Coraggio Italia e Toti) 11.

Non tutti i collegi però sono uguali. Ecco che allora gli sherpa dei vari partiti sarebbero all’opera per dividere i collegi in base al tasso di difficoltà, per poi assegnarli ai vari partiti cercando di mantenere sempre il principio di proporzionalità sul quale è stato già trovato l’accordo.

Un meccanismo simile a quello del famigerato manuale Cencelli simbolo della prima Repubblica, dove i posti di governo erano divisi in “grossissimi”, “grossi”, “piccoli” e “senza portafogli”, seguendo poi la logica che un ministro valesse due sottosegretari e mezzo.

In queste elezioni di conseguenza nel centrodestra un seggio sicuro per la Lega varrà due seggi incerti per Fratelli d’Italia o viceversa? Per avere una risposta a questa domanda si dovrà aspettare il prossimo 22 agosto, data in cui scadrà il termine per la scelta dei candidati nei collegi e nelle liste.

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