Da ieri è corsa al Viminale per la presentazione dei simboli per le elezioni del 25 settembre: per candidarsi effettivamente, però, si deve aver già partecipato ad un voto o raccogliere le firme.
Simboli rinnovati per il Movimento 5 Stelle, Forza Italia e il Partito Democratico, conferme per Lega e Fratelli d’Italia. E poi ancora: le nuove alleanze, tra Terzo Polo, moderati del campo conservatore e Sinistra con i Verdi. Ma anche i partiti di protesta nati durante l’era Covid, la rievocazione degli oramai storici Democrazia cristiana e Partito comunista e le liste più stravaganti, dal Sacro Romano impero, al movimento per la Follia.
Sono già oltre 50 i simboli presentati al Ministero dell’Interno per le prossime elezioni del 25 settembre. Nella gallery qui in basso ci sono i simboli dei partiti più noti, le novità più interessanti e i casi più stravaganti. Per consegnare tutti i contrassegni c’è tempo fino al primo pomeriggio di domani, 14 agosto, poi i giochi saranno chiusi. A decidere il primo posto sulla scheda elettorale sarà un sorteggio, che avverrà dopo la dichiarazione di ammissibilità.
Attenzione, però: non tutte le liste che si sono viste al Viminale potranno partecipare alle elezioni. Dovranno infatti essere raccolte le firme, con eccezione per i partiti che avevano costituito un gruppo parlamentare a Camera e Senato oppure chi ha partecipato alle ultime elezioni europee eleggendo dei candidati. Le liste con le candidature si possono presentare dalle ore 8 del 20 agosto fino alle ore 20 del 21 agosto, presso le cancellerie delle Corti di appello.
Le novità tra i big
Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle presentano simboli con due nuove scritte in basso: “Italia democratica e progressista” in un caso e il riferimento al “2050” nell’altro (a significare la prospettiva di sguardo al futuro). Forza Italia ha invece scelto di scrivere sulla lista “Partito popolare europeo”, così come l’alleanza Renzi-Calenda segna sul simbolo il riferimento al gruppo liberale del Parlamento Ue “Renew Europe”.
Fratelli d’Italia e Lega non apportano invece modifiche al simbolo, nonostante la prima sia stata coinvolta dalla polemica sulla fiamma tricolore, ripresa dal vecchio Msi. Nell’immagine del Movimento sociale italiano quella fiamma tricolore si sprigionava dalla tomba di Mussolini, mentre ora Giorgia Meloni ha rinnegato qualsiasi nostalgia per il fascismo.
Simboli nuovi, poi, per le alleanze negli schieramenti di centrosinistra e centrodestra: Noi Moderati unisce Coraggio Italia di Brugnaro, Italia al centro di Toti, Noi con l’Italia di Lupi e Udc di Cesa; Alleanza Sinistra-Verdi è invece la fusione tra Sinistra Italiana di Fratoianni ed Europa Verde di Bonelli; Impegno Civico nasce dall’unione degli ex 5 stelle di Insieme per il Futuro guidati da Luigi Di Maio con Centro democratico di Tabacci.
Tra le novità assolute che possono fare un buon risultato ci sono poi Italexit del giornalista Gianluigi Paragone e Unione Popolare, che unisce Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Dema di Luigi De Magistris.
I simboli più stravaganti
Tra i simboli più stravaganti ci sono il Sacro Romano Impero cattolico “e pacifista”, il partito della Follia (la nuova creatura di Dr Seduction) e Free, un gruppo di comitati civici, che si fa raffigurare da un uomo che dà un calcio a Pinocchio. E ancora: il Movimento Poeti d’Azione e il Movimento internazionale Naturalismo
C’è poi l’immancabile partito di Clemente Mastella, oltre ai No Green Pass di Adinolfi e Di Stefano. Anche il generale Pappalardo è andato il Viminale a presentare il simbolo per i suoi Gilet arancioni. Una lista anche per Forza Nuova, col simbolo di Alliance fo peace e Freedom e per l’ex 5 Stelle Dino Giarrusso, con il suo simbolo ’Sud chiama nord’ simile a quello di ’De Luca sindaco d’Italia - Sud chiama nord’, la formazione dell’ex sindaco di Messina Cateno De Luca.
Quante firme servono per candidarsi alle elezioni
Per presentarsi alle elezioni in tutto il Paese serve raccogliere complessivamente 56.250 firme (36.750 per la Camera e 19.500 per il Senato). Devono essere infatti 750 firme per ogni collegio plurinominale. Tuttavia, visto che chi firma per la Camera lo fa anche per il Senato, la soglia è di 36.750. Le sottoscrizioni devono essere autenticate da funzionari pubblici o notai e avvocati. Tra i partiti più noti chi rischia di rimanere fuori sono Unione Popolare e Italexit, che stanno provando a raccogliere le firme necessarie in tutta Italia.
Non devono raccogliere le firme “ i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in almeno una delle due Camere al 31 dicembre 2021 ”. Si tratta di: Lega, Pd, Forza Italia, M5s, Italia Viva, Coraggio Italia e Fratelli d’Italia.
L’esonero riguarda anche coloro che hanno “ presentato candidature con proprio contrassegno alle ultime elezioni della Camera dei deputati o alle ultime elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia in almeno due terzi delle circoscrizioni e abbiano ottenuto almeno un seggio assegnato in ragione proporzionale o abbiano concorso alla determinazione della cifra elettorale nazionale di coalizione avendo conseguito, sul piano nazionale, un numero di voti validi superiore all’1 per cento del totale ”. Si tratta di movimenti come +Europa, Centro democratico e Noi con l’Italia.
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