Alle prossime elezioni amministrative a Roma ci potrebbero essere grosse novità: con la Lega che punta al Campidoglio, ci sono i primi tentativi di dialogo tra PD e 5 Stelle per fare un fronte comune come avvenuto in Umbria.
Manca ancora un anno e mezzo alle prossime elezioni amministrative a Roma, ma già da tempo sotto l’ombra del Cupolone si stanno tessendo le trame per quelle che potrebbero essere le alleanze nella corsa verso il Campidoglio.
Nel centrodestra ormai lo schema di Salvini per potersi prendere Roma appare chiaro: candidato sindaco di area della Lega e coalizione allargata anche alla destra di CasaPound e a diverse liste civiche.
Uno scenario questo che potrebbe spingere il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle a fare di nuovo gioco di squadra come avvenuto per le elezioni regionali in Umbria, con la pentastellata Roberta Lombardi e il segretario dem Nicola Zingaretti che già hanno lanciato più di un ammiccamento a riguardo.
Possibile anche che le due forze politiche decidano di non presentarsi insieme in un’unica coalizione, ma separate al primo turno e per poi unire le forze nell’ipotetico ballottaggio contro il candidato del centrodestra.
La partita delle elezioni di Roma
Al momento ci sono già delle certezze riguardanti le elezioni amministrative a Roma che, a meno di un clamoroso terremoto politico in Campidoglio, si terranno nella tarda primavera del 2021.
Virginia Raggi che nel 2016 è riuscita a ottenere una storica vittoria per i pentastellati di certo non sarà di nuovo la candidata del Movimento 5 Stelle. Oltre a essere alla sua seconda legislatura e quindi non più candidabile per il regolamento interno dei grillini, la sindaca ha più volte espresso la sua volontà di non ricandidarsi.
Un’altra indiscrezione riguarda invece il centrodestra. Si vocifera di un accordo fatto tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni: alla Lega il candidato per le comunali a Roma, a Fratelli d’Italia quello per la regione Lazio.
Con Forza Italia che ormai nella capitale sembrerebbe destinata a recitare un ruolo secondario, il nuovo centrodestra salviniano è pronto ad aprire le proprie porte a CasaPound come è avvenuto alla manifestazione di San Giovanni.
Il movimento di destra di recente ha annunciato come non si presenterà più alle elezioni con il proprio simbolo, ma è pronto a sostenere forze politiche che portano avanti battaglie comuni come al momento il Carroccio.
Il PD alle ultime elezioni europee è stato il partito più votato a Roma, mentre il Movimento 5 Stelle può contare ancora su un buono zoccolo duro di elettori nella capitale. Da soli però difficilmente avrebbero la meglio in un probabile ballottaggio contro il candidato sovranista.
PD e 5 Stelle insieme?
Fino allo scorso agosto nessuno avrebbe ipotizzato una alleanza di governo tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle. Grazie invece all’apertura da parte di Matteo Renzi, è nato il Conte bis sostenuto da una maggioranza giallorossa.
Alle elezioni in Umbria di domenica PD e grillini sosterranno un candidato comune, il civico Vincenzo Bianconi, con l’asse che potrebbe riproporsi anche alle regionali in Calabria ed Emilia Romagna che si terranno a inizio anno.
Da quello che sarà l’esito di queste consultazioni, oltre a come uscirà fuori la maggioranza dalla complessa partita della legge di Bilancio, dipenderà il futuro dell’alleanza tra i 5 Stelle e il Partito Democratico.
Nei giorni scorsi Nicola Zingaretti aveva parlato di una intesa con i pentastellati che potrebbe diventare strutturale. Roberta Lombardi, esponente di spicco dei 5 Stelle romani e consigliere regionali nel Lazio, in un’intervista all’agenzia Dire ha sottolineato come sarebbe possibile “una visione centrosinistra-Movimento 5 Stelle”.
A Roma i pentastellati e i dem sono stati i grandi nemici degli ultimi anni. Da quando sono al governo insieme, il PD comunque ha allentato la propria morsa sulla sindaca Raggi che adesso deve difendersi soprattutto dalle bordate provenienti da destra.
Alle prossime elezioni comunali i giallorossi potrebbero quindi cercare di convergere su un candidato comune, magari un civico apprezzato in maniera trasversale dai due partiti. Altrimenti possono andare separati senza però farsi la guerra.
Chi dei due poi andrebbe a guadagnare la possibilità di sfidare al ballottaggio il candidato del centrodestra, potrebbe poi avere l’appoggio ufficiale di chi è rimasto invece escluso dall’esito del primo turno potendo contare così su buone chance di vittoria.
Al momento queste sono soltanto ipotesi, visto che per capire se questa sinergia tra il Movimento 5 Stelle e il centrosinistra possa diventare strutturale come ipotizzato da Zingaretti, si dovrà vedere come andranno le cose all’interno del governo Conte e quale sarà l’esito del voto in Umbria.
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