Elezioni amministrative Pescara 2019, risultati ufficiali: vittoria al primo turno per il candidato sindaco del centrodestra Carlo Masci, tra le lista è quella della Lega la più votata.
Risultati elezioni Pescara 2019: terminato lo spoglio del voto delle amministrative, con lo scrutinio che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì 27 maggio visto che è stata data la precedenza alle operazioni di conta delle europee.
Qui tutti i RISULTATI DELLE AMMINISTRATIVE 2019
Terminato lo scrutinio dei voti, i risultati ufficiali del primo turno a Pescara hanno incoronato Carlo Masci, con il centrodestra che così torna ad amministrare la città adriatica.
Per quanto riguarda i risultati delle liste, la più votata è stata quella della Lega (21,33%). A seguire la lista del Partito Democratico (15,15%) e quella di Forza Italia (12,35%).
ELEZIONI PESCARA
Risultati amministrative Pescara 2019
L’affluenza ufficiale per queste elezioni amministrative di Pescara è stata del 63,90%. Questi sono i risultati ufficiali al termine dello scrutinio di 170 sezioni su 170.
Candidati | Liste | Percentuali |
---|---|---|
Carlo Masci | Lega (21,33%), Fratelli d’Italia (7,26%), Forza Italia (12,35%), UdC (3,37%), Amare Pescara (2,88%), Pescara Futura (6,07%) | 51,33% |
Marinella Sclocco | Partito Democratico (15,15%), Pescara Città Aperta (3,27%), Lista Civica per Sciocco Sindaco (4,54%) | 22,87% |
Erika Alessandrini | Movimento 5 Stelle (12,26%) | 12,94% |
Gianluca Baldini | Riconquistiamo Pescara (0,67%) | 0,77% |
Stefano Civitarese Matteucci | Coalizione Civica per Pescara (2,50%) | 2,54% |
Carlo Costantini | Faremo Grande Pescara (2,34%), Nuova Pescara (1,81%), Città del Futuro (0,97%) | 6,35% |
Mirko Iacomelli | CasaPound (0,54%) | 0,57% |
Gianni Teodoro | Scegli Pescara (2,65%) | 2,62% |
Data e orari
Da tempo è ufficiale la data delle elezioni amministrative a Pescara. Come è avvenuto già cinque anni fa, il primo turno delle comunali verrà infatti accorpato alle elezioni europee.
A riguardo, Bruxelles che ha stabilito che le elezioni europee dovranno tenersi tra il 23 e il 26 maggio, con ognuno dei 27 Stati membri che in autonomia può scegliere la data all’interno di questa forchetta.
Visto che in Italia da sempre si è votato di domenica, il giorno stabilito per il primo turno sarà quello del 26 maggio. L’eventuale ballottaggio si terrà di conseguenza domenica 9 giugno.
Oltre a Pescara, in Abruzzo dove di recente si è votato per le elezioni regionali si apriranno le urne per le amministrative in altri 98 comuni tra cui anche Giulianova e Montesilvano.
La legge elettorale
Fatta eccezione per le regioni a statuto speciale dove possono esserci dei cambiamenti, la legge elettorale delle elezioni amministrative in Italia è di tipo stampo maggioritario per quanto riguarda l’elezione del sindaco, mentre la ripartizione dei consiglieri avviene in maniera proporzionale.
Essendo Pescara un Comune con più di 15.000 abitanti, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta allora si procederà a un ballottaggio tra i due più votati. Nel caso si dovesse verificare una perfetta parità nel testa a testa, sarà eletto sindaco il candidato più anziano.
Per garantire la formazione di una maggioranza solida e di conseguenza una sostanziale governabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi. I restanti posti nel Consiglio verranno poi assegnati alle altre liste in maniera proporzionale attraverso il “metodo D’Hondt”.
Alla divisione dei seggi, si andranno a eleggere nel totale 32 consiglieri escluso il sindaco, saranno ammesse tutte le liste e i gruppi di liste di candidati che avranno superato la soglia di sbarramento del 3% dei voti validi.
Per quanto riguarda le modalità di voto, nei comuni con più di 15.000 abitanti è ammesso il voto disgiunto, con l’elettore che potrà esprimere fino a due preferenze mantenendo però la parità di genere (un uomo e una donna).
I candidati
Cinque anni fa Marco Alessandrini riuscì al ballottaggio, dove prese più del 66% dei voti, a riportare il centrosinistra alla guida di Pescara. L’attuale primo cittadino poi nei mesi scorsi aveva dato la propria disponibilità a presentarsi di nuovo.
Il Partito Democratico inizialmente pensava invece a delle primarie ma, dopo i buoni risultati del “metodo Legnini” alle regionali del 10 febbraio, alla fine ha scelto di puntare sull’ex assessore regionale Marinella Sclocco.
Una decisione questa che sancito la fuoriuscita dell’assessore Gianni Teodoro che correrà come candidato sindaco con una sua lista, mentre anche Carlo Costantini, ex deputato dell’Italia dei Valori e candidato governatore del centrosinistra nel 200,8 ha infatti annunciato che sarà della partita supportato da tre liste.
Ha fatto da tempo invece la sua scelta il Movimento 5 Stelle, con la candidata che sarà Erika Alessandrini, mentre a sinistra la lista Coalizione Civica per Pescara ha scelto come proprio candidato l’ex assessore Stefano Civitarese.
Nel centrodestra la scelta alla fine è ricaduta sull’ex assessore regionale Carlo Masci, voluto da Forza Italia che così è riuscita a spuntarla sulla Lega, che avrà l’appoggio anche dell’UdC e di due liste civiche.
Ha annunciato la sua presenza in queste elezioni a Pescara anche Gianluca Baldini, che correrà per Riconquistare l’Italia, una lista vicina al Fronte Sovranista Italiano, con anche CasaPound sarà della partita con Mirko Iacomelli come candidato.
I sondaggi
Anche se da parte dei vari istituti di indagine non sono stati realizzati dei sondaggi in merito a queste elezioni comunali, ci si può fare un’idea su queste elezioni vedendo come si è votato a Pescara alle recenti regionali in Abruzzo
Lo scorso 10 febbraio nella città adriatica il centrodestra ha preso il 43%, il centrosinistra il 34% mentre il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 23%. Per i pentastellati si è trattato di un forte passo indietro, visto che alle politiche del 2018 a Pescara avevano preso il 37%.
Adesso che è riuscito a trovare un candidato unitario, il centrodestra sembrerebbe essere il grande favorito ma difficilmente riuscirà a evitare il ballottaggio. Per l’altro posto nel testa a testa non mancano gli interrogativi.
Sembrerebbe scontato pensare a una sfida tra centrodestra e centrosinistra, ma i 5 Stelle possono ben sperare vista la grande frammentazione che senza dubbio andrà a togliere al primo turno diversi voti all’attuale maggioranza.
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