Elezioni in Bolivia: i sondaggi premiano l’ex ministro di Morales

Violetta Silvestri

21 Febbraio 2020 - 08:32

Elezioni in Bolivia: lo Stato latino-americano si prepara al voto di maggio per rinnovare presidenza e parlamento. I primi sondaggi vedono il dominio dell’ex ministro di Evo Morales, annunciando la vittoria dei socialisti.

Elezioni in Bolivia: i sondaggi premiano l’ex ministro di Morales

Le elezioni in Bolivia, previste per il 3 maggio 2020, sono un appuntamento atteso che suscita molto interesse verso il Paese dell’America Latina. Sono già attivi, infatti, i sondaggi per testare le preferenze sui candidati alla presidenza e al parlamento.

Con il voto della prossima primavera, lo Stato cerca di risollevarsi e tornare alla normalità dopo gli sconvolgimenti interni che hanno segnato il Paese nell’autunno scorso. Nello specifico, la Bolivia ha tenuto le elezioni per l’ultima volta il 20 ottobre 2019, piombando in una profonda crisi a causa della contestata vittoria del socialista Evo Morales alla presidenza.

Le accuse di frode da parte degli osservatori dell’Organizzazione degli Stati americani hanno scatenato settimane di conflitto, che si sono concluse con il passo indietro di Evo Morales e l’istituzione di un governo ad interim di Jeanine Añez, per i socialisti un vero e proprio golpe.

Le elezioni in Bolivia, quindi, si preannunciano cruciali non solo per ritrovare un equilibrio istituzionale legittimato dal voto democratico. Ma anche per riportare sulla scena politica l’amato e odiato presidente socialista Morales, ora in esilio in Argentina e appena bocciato alla corsa per il Senato dal Tribunale della Bolivia.

Intanto, nei primi sondaggi disponibili, l’ex ministro dell’Economia di Morales ed esponente del MAS (Movimiento al Socialismo), trionfa sugli altri candidati.

Elezioni in Bolivia: i candidati alla presidenza

In Bolivia, i riflettori sono tutti puntati sui candidati alla presidenza. E, soprattutto, sulle reali potenzialità di vedere un altro socialista al potere, dopo l’era Morales che ha profondamente segnato la storia del Paese e del potere politico nazionale.

I principali candidati per ricoprire la carica di presidente sono i seguenti:

  • Luis Alberto Arce Catacora - Movimiento al Socialismo
  • Carlos Mesa - Comunidad Ciudadana
  • Jorge Fernando Quiroga Ramírez - Libre (coalizione)
  • Jeanine Añez - Juntos (coalizione)
  • Louis Fernando Camacho - Creemos (coalizione)
  • Chi Hyung Chun - Frente Para la Victoria
  • Feliciano Mamani - Partido de Acción Nacional

Analizzando le candidature alla presidenza, emerge innanzitutto che il fronte conservatore e rivale dei socialisti appare diviso. L’esponente del MAS e del passato Governo di Morales, l’ex ministro dell’Economia Arce, appare l’uomo da battere ma l’opposizione si presenta frammentata in diverse anime.

L’attuale presidente, esponente dell’ala conservatrice in Bolivia, ha come avversari alcuni alleati recenti, quali il leader civico delle proteste anti-Morales Luis Fernando Camacho e il secondo classificato nel voto di ottobre, Carlos Mesa.

Sondaggi sul voto in Bolivia: in testa i socialisti

Anche se le urne appaiono ancora lontane nel Paese latino-americano, i sondaggi non mancano. L’istituto Ciesmori, per esempio, ha reso noti i dati sulle indicazioni di voto e di consenso relative al mese di febbraio, che di fatto incoronano il socialista Arce come grande favorito per diventare il prossimo presidente.

Queste le stime del sondaggio:

  • Luis Alberto Arce Catacora: 31,6%
  • Carlos Mesa: 17,1%
  • Jeanine Añez: 16,5%
  • Louis Fernando Camacho: 9,6%
  • Chi Hyung Chun: 5,4%
  • Feliciano Mamani: 1,6%

Per poter vincere al primo turno, secondo il sistema elettorale vigente in Bolivia, il candidato del MAS vicino a Morales dovrebbe raggiungere la soglia del 40% ed avere un distacco di almeno il 10% sul secondo candidato.

Al momento, l’andamento delle preferenze nei sondaggi sembrerebbe favorire la corsa di Arce. I due mesi di distanza dalla data del 3 maggio, però, invitano alla cautela. Tutto può ancora succedere, anche se l’avanzata dei socialisti dovrebbe essere confermata anche in parlamento.

Occorre considerare, però, anche l’attesa pronuncia del Tribunale supremo elettorale della Bolivia. L’istituzione ha reso noto che sta esaminando 13 candidature (tra presidenziali e parlamentari) per le quali è stato richiesto l’annullamento. Di queste, 11 appartengono proprio al partito socialista e comprendono nomi illustri quali Arce e Morales.

Proprio l’ex presidente è stato appena escluso dalle elezioni parlamentari per mancata residenza permanente in Bolivia, come auspicavano gli oppositori.

Perché è importante il voto in Bolivia

Le elezioni in Bolivia del 3 maggio arrivano in un momento cruciale per la nazione. Il desiderio di normalità è ai massimi livelli tra la popolazione.

Il Paese è alle prese con un rallentamento economico; è precipitata nella crisi politica per le accuse di frode elettorale dopo la vittoria di Morales ad ottobre e ha subito mesi di dura repressione nei confronti degli attivisti del MAS.

Lo Stato appare lacerato e lo stesso Morales, dall’Argentina, ha invocato l’unità dei cittadini, anche se di opposte fazioni.

Anche l’ONU ha allertato il Paese in questa delicata fase di campagna elettorale, richiamando tutti i protagonisti, politici e popolazione civile, ad agire nel pieno rispetto dei diritti, delle regole democratiche e senza alcuna discriminazione.

La strada per le elezioni in Bolivia è ancora lunga. I prossimi sondaggi faranno più chiarezza sulla posizione di Arce e dei socialisti.

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