Elezioni regionali, nel Lazio e in Lombardia si vota domenica 12 e lunedì 13. Il centrodestra aspetta con ansia ai risultati. Ecco quali possono essere le conseguenze per il governo Meloni.
Le Regionali 2023 in Lombardia e nel Lazio avranno sicuramente delle ripercussioni sugli equilibri politici tra i partiti al Governo e quelli all’opposizione.
Se da un lato la preoccupazione maggiore è che l’astensione sia la più alta degli ultimi anni, con un’affluenza alle urne minore rispetto alle ultime politiche dove solo il 70% degli aventi diritto votò in Lombardia e nel Lazio solo il 64%; dall’altro il risultato delle votazioni può mettere in difficoltà lo stesso partito dato per vittorioso: Fratelli d’Italia.
Ecco, quindi che l’attenzione di tutti i partiti si è concentrata sulle elezioni che si terranno questa domenica 12 febbraio e lunedì 13 nella capitale economica e in quella politica. Stando agli ultimi sondaggi effettuati prima dello stop definitivo, per il centrodestra si profila un’ampia vittoria.
E una campagna elettorale alquanto calma e non serrata non dovrebbe aver inciso sul risultato pronosticato. Infatti, il centrodestra è dato al primo posto in entrambe le regioni, ampiamente in vantaggio, distaccandosi sia dalla coalizione Pd e M5s in Lombardia, sia da quella tra Pd e Terzo Polo nel Lazio; benché non vi saranno certezze fino al lunedì pomeriggio.
Eppure una vittoria “schiacciante” di Fratelli d’Italia potrebbe avere delle ripercussioni negative anche sulla coalizione di centrodestra, soprattutto se gli altri due partiti, Lega e Forza Italia, usciranno con l’affanno da queste Regionali. Ecco quali possono essere le conseguenze per il Governo Meloni.
Elezioni Regionali 2023, quali conseguenze per l’opposizione?
Per quanto possa sembrare contro intuitivo, una vittoria schiacciante della Meloni alle urne potrebbe essere utile in primo luogo ai partiti d’opposizione. Se oggi il principale partito di opposizione è il Movimento 5 Stelle, chi trarrebbe maggior beneficio da una vittoria della Meloni sarebbe il Pd, specialmente se la vittoria di Fratelli d’Italia dovesse mettere in difficoltà gli altri due alleati: Lega e Forza Italia.
Infatti in caso di debacle per gli altri due partiti di destra significherebbe una semplificazione del quadro politico, facilitando la definitiva collocazione del Pd all’interno di esso. Pd che è ancora alla ricerca di un leader e di una propria linea politica, che non sia sempre e solo in chiave anti-destra, strategia rivelatasi fallimentare alle ultime elezioni politiche 2022.
Con una semplificazione del quadro generale il Partito democratico potrebbe riconquistare un proprio spazio all’interno dell’agone politico.
Elezioni Lazio e Lombardia 2023, quali conseguenze per il governo Meloni?
La vittoria annunciata di Fratelli d’Italia potrebbe quindi avere delle controindicazioni, specialmente se il partito di Giorgia Meloni fosse l’unico partito della coalizione a uscirne rafforzato.
Infatti, il rischio è che gli altri due partiti totalizzino meno di quanto si era prefissato. Ci sono alcune soglie psicologiche da tenere a mente: in Lombardia la Lega punta almeno al 13%, equivalente al dato delle politiche dello scorso 25 settembre, mentre per Forza Italia è l’8%. Il partito di Meloni punta invece a consolidare di qualche punto percentuale il dato delle elezioni politiche con il 31,4% in Lazio, 27,6% per cento in Lombardia per definire una precisa gerarchi all’interno delle file del centrodestra.
Infatti se in Lombardia, la Lega di Salvini dovesse scendere al di sotto del 10%, e Forza Italia di Berlusconi al di sotto del 6%, sarebbero inevitabili alcune “scosse” in seno alla maggioranza. Agitazioni non solo inevitabili ma dall’esito imprevedibile.
Nel caso in cui le ipotesi più negative dovessero avverarsi, è probabile che Salvini torni ad alzare i toni e a intraprendere una nuova campagna elettorale per le europee del 2024, guardandosi bene le spalle dalle file interne del Carroccio. Ciò che è certo è che con una crisi energetica ed economica che avanza, l’ultima cosa di cui avrebbe bisogno la Meloni è un Salvini che la solleciti ogni giorno sui dossier aperti. Un atteggiamento che potrebbe effettivamente logorare Fratelli d’Italia.
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