In vista delle presentazioni ufficiali delle liste elettorali prevista per il 22 agosto si scatena il totonomi sui possibili candidati nel proporzionale e nei collegi uninominali.
Dall’ex 5 Stelle Alessandro Di Battista alle ministre che hanno lasciato Forza Italia Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, passando per il presidente della Lazio Claudio Lotito e i volti della sinistra «di piazza» Elly Schlein e Susanna Camusso.
In vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre si scatena il totonomi per le candidature nella parte proporzionale, ma soprattutto nei collegi uninominali. Tra volti noti e outsider che saltano all’occhio.
Entro il 22 agosto andranno presentate le liste che si sfideranno alle urne: quel giorno, quindi, si conosceranno i nomi di chi proverà a farsi eleggere in proporzione ai voti o andando a caccia del consenso in più rispetto agli altri all’uninominale.
L’attuale legge elettorale, il cosiddetto “Rosatellum”, prevede infatti una ripartizione dei seggi per due terzi proporzionale e un terzo maggioritaria. I 600 parlamentari che siederanno tra Camera e Senato verranno quindi scelti per lo più in relazione alla posizione in lista e alla percentuale di voti, ma anche tramite le sfide dirette sul territorio.
La scelta di Alessandro Di Battista
Al momento sembra praticamente impossibile una candidatura di Alessandro Di Battista. L’ex leader “di protesta” del Movimento 5 Stelle ha infatti spiegato di non voler partecipare alle elezioni, pubblicando un video sui social in cui spiega di aver parlato con Giuseppe Conte, definito “un galantuomo”. Tuttavia avrebbe “compreso che ci sono tante componenti dell’attuale M5s che non mi vogliono, da Grillo passando per Fico”.
Secondo Di Battista la sua sarebbe stata una candidatura molto apprezzata da una grossa fetta del vecchio elettorato grillino, ma l’opposizione di alcuni big del Movimento, a partire dal fondatore lo avrebbero convinto a lasciar perdere. L’ex deputato, quindi, ha aggiunto che in passato gli fu “impedito di fare il capo politico del M5s evitando di votare, quando non hanno neppure voluto pubblicare i voti degli Stati Generali perché io avevo preso il triplo dei voti di Luigi Di Maio”.
Possibile candidatura per Lotito in Campania
Potrebbe invece trovare posto in una lista del centrodestra o in un collegio uninominale sotto la coalizione conservatrice Lotito. Il presidente della Lazio, di cui si era parlato come possibile candidato sindaco a Roma, potrebbe anche ricevere un “paracadute” al proporzionale. Ne starebbe discutendo con Forza Italia, con cui si candidò nel 2018, ma anche con la Lega.
Alle scorse elezioni Lotito fu escluso a favore del forzista Vincenzo Carbone, ma presentò ricorso sostenendo che c’era stato un errore di calcolo. All’inizio la giunta delle elezioni del Senato aveva dato ragione al patron biancazzurro, ma poi i voti d’aula hanno congelato la ratifica.
Sempre nelle liste della destra, invece, potrebbe trovare spazio Claudio Durigon, fedelissimo di Matteo Salvini ed ex sottosegretario all’economia nel governo Draghi, che si dimise dopo la vicenda del parco intitolato a Mussolini a Latina. In passato è stato coinvolto anche dall’inchiesta giornalistica “Follow The Money” di Fanpage, in cui disse che la Lega aveva scelto il generale della Guardia di finanza che indagava sui 49 milioni di euro confiscati al Carroccio.
In campo Appendino, Carfagna e Gelmini
Tra i praticamente certi nelle file della Lega c’è Simonetta Matone, forse all’uninominale del Senato a Roma. L’ex giudice della procura per i minorenni si è candidata nel 2021 alle comunali della Capitale in tandem con Enrico Michetti, indicato da Fratelli d’Italia. Forza Italia, invece, schiererà Valentina Vezzali, l’atleta italiana più medagliata, con 6 ori olimpici e 16 ori mondiali, oggi sottosegretaria con delega allo Sport nel governo Draghi.
Nel Movimento 5 Stelle ci sarà invece l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino, che si è iscritta alle parlamentarie grilline assieme al ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli.
Praticamente certe, poi, le candidature delle ministre Carfagna e Gelmini nelle fila di Azione di Carlo Calenda, al proporzionale, ma forse anche in due collegi uninominali. La tentazione di candidare la prima in Campania è forte, soprattutto se andrà davvero formandosi un cartello elettorale con Italia Viva. Vista la forza di Carfagna nella sua regione di provenienza la candidata potrebbe risultare competitiva rispetto ai nomi di destra, sinistra e pentastellati.
Il Pd pensa alla carta Camusso
Nelle fila del centrosinistra l’ex segretaria della Cgil Susanna Camusso potrebbe essere la capolista del collegio Milano 1 del Senato per la lista del Pd “Democratici e Progressisti”. Altro nome spendibile è quello della vicepresidente dell’Emilia Romagna Elly Schlein, che potrebbe essere presente all’uninominale nella sua regione oppure in una lista tra Pd e Sinistra Italiana/Verdi.
Italexit di Gianluigi Paragone, qualora riuscisse a presentare le firme per presentarsi alle elezioni, schiererà invece il leader delle proteste No vax e No Green pass in Italia, Stefano Puzzer. Si dovrebbe presentare nel collegio di Modena, in Emilia Romagna.
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