Elezioni regionali 2023, Pd nel caos: quali candidati in Lombardia e Lazio?

Alessandro Cipolla

10 Novembre 2022 - 16:22

Le elezioni regionali 2023 si avvicinano e il Pd è lontano dal trovare una intesa in Lombardia e Lazio: chi saranno i candidati e, soprattutto, quali alleanze verranno fatte?

Elezioni regionali 2023, Pd nel caos: quali candidati in Lombardia e Lazio?

Le elezioni regionali 2023 rischiano di trasformarsi in uno psicodramma per il Partito Democratico. Dopo il flop alle politiche dello scorso 25 settembre, a inizio febbraio le urne si apriranno nel Lazio mentre a marzo, da calendario, toccherà alla Lombardia.

A completare il quadro delle elezioni regionali 2023 poi ci sono gli appuntamenti primaverili in Friuli-Venezia Giulia e Molise, dove il Partito Democratico sembrerebbe avere poche possibilità di vittoria.

Nonostante il calo registrato alle politiche, il Pd invece può nutrire delle chance di successo in Lombardia e nel Lazio; specie a Roma e dintorni le ambizioni sono legittime visto che la Regione viene da dieci anni di presidenza targata Nicola Zingaretti.

Le regionali di conseguenza potrebbero rappresentare il momento del riscatto per i dem, ma l’incapacità di riuscire a trovare dei candidati credibili e, soprattutto, la difficoltà di stabilire una chiara strategia di alleanze ora che la segreteria è vacante in attesa del Congresso di marzo, potrebbero trasformare questo voto in un autentica Caporetto per il Pd.

Elezioni regionali 2023: l’intrigo Lombardia

Fino a qualche tempo fa le elezioni regionali in Lombardia potavano essere considerate fuori dalla portata per il centrosinistra. Adesso però ci sono due fattori che potrebbero far ben sperare il Partito Democratico.

Il primo è la scesa in campo di Letizia Moratti, ex assessore e vicepresidente della Regione che dopo aver rotto con il centrodestra correrà con il sostegno del terzo polo; il secondo poi è scarsa popolarità di Attilio Fontana, il presidente della Lega che salvo sorprese sarà di nuovo il candidato della coalizione di maggioranza.

Per i sondaggi se il Pd dovesse sostenere la candidatura di Moratti, l’ex sindaca di Milano potrebbe vincere contro Fontana. Negli ultimi giorni così è stato costante il pressing di Azione e Italia Viva per convincere gli ex compagni di partito a sostenere la loro candidata.

Letizia Moratti però è un profilo troppo legato al centrodestra per essere digerito anche dagli stomaci, seppur bene allenati, degli elettori del Pd. I dem così hanno offerto la candidatura a Carlo Cottarelli e Giuliano Pisapia, ricevendo in cambio però due “no grazie”.

Il dubbio ora è amletico: appoggiare Moratti oppure cercare di fare squadra con il Movimento 5 Stelle e la sinistra per sperare di vincere confidando nei voti che il terzo polo potrebbe togliere al centrodestra?

Il rischio è che il Pd alla fine possa ritrovarsi in una situazione simile a quella delle ultime elezioni politiche, quando non è stato capace di mantenere l’alleanza con Carlo Calenda dopo aver chiuso la porta in faccia ai 5 Stelle.

Il caos nel Lazio

Le elezioni regionali 2023 saranno inaugurate dal voto nel Lazio. Negli ultimi anni in Regione Nicola Zingaretti ha governato insieme al Movimento 5 Stelle, ma questa esperienza giallorossa appare destinata a concludersi presto.

Il Partito Democratico sarebbe propenso nel Lazio a stringere un accordo con i pentastellati, tanto da offrire ai grillini la scelta del candidato, ma questa volta il muro sembrerebbe esserci da parte di Giuseppe Conte, probabilmente ancora scottato dalla rottura decisa dai dem prima delle politiche.

Ma non solo. Nonostante il Lazio sia una Regione contendibile, Conte potrebbe preferire andare da solo proprio per rimarcare la distanza dal Pd, un modo questo per cercare di lanciare una sorta di Opa per la leadership del centrosinistra.

In più la mossa del tandem Azione-Italia Viva, che ha annunciato la volontà di sostenere la candidatura dell’assessore dem Alessio D’Amato, sta mettendo in pratica spalle al muro il Pd che al momento continua a trincerarsi dietro la richiesta delle primarie.

Più che i candidati, in queste elezioni regionali 2023 il Partito Democratico deve decidere da che parte stare: tramontata l’ipotesi del campo, che per i sondaggi sarebbe però vincente, i dem devono decidere se accettare la corte del terzo polo oppure provare a ricucire con il Movimento 5 Stelle.

Se la prima ipotesi vorrebbe dire consegnarsi a Calenda e Renzi, la seconda invece significherebbe sottostare alle esigenti richieste di Conte, per una prospettiva che per il Pd appare essere lose lose.

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