Revenge porn: uscita choc di Salvini sul candidato in Calabria

Violetta Silvestri

20 Gennaio 2020 - 09:37

Le elezioni regionali in Calabria entrano nel vivo e nelle polemiche in questa settimana prima del voto: a far discutere è l’uscita di Salvini su revenge porn e un candidato della Lega

Revenge porn: uscita choc di Salvini sul candidato in Calabria

Le elezioni regionali in Calabria sono imminenti e nel clima di campagna elettorale non mancano le uscite polemiche. L’ultimo episodio che sta facendo discutere è l’affermazione choc di Salvini sul candidato della Lega alla carica di consigliere regionale Alfio Baffa.

Il politico calabrese si era distinto qualche settimana fa, grazie ad un discutibile video diventato virale sui social che lo ritraeva in vasca da bagno, accompagnato da sigaro e whisky. A destare scalpore, però, erano state soprattutto le sue parole di saluto agli amici del gruppo denominato revenge porn.

L’ondata di polemiche sul riferimento così disinvolto nei confronti di un fenomeno che è considerato reato si è riaccesa proprio in queste ore. A dire la sua sull’episodio è stato Matteo Salvini, in piena campagna elettorale per le elezioni in Calabria.

Revenge porn: l’uscita choc di Salvini che minimizza un reato

In attesa del voto calabrese, è tornato di scena Alfio Baffa, candidato della Lega e il suo opinabile riferimento al revenge porn.

Questa volta sotto i riflettori è finito proprio il capo politico del Carroccio. Matteo Salvini è stato incalzato dai giornalisti sulla vicenda che aveva coinvolto Baffa. Alla domanda su cosa ne pensasse delle parole del candidato del suo stesso partito in riferimento al revenge porn, il leader della Lega ha risposto in modo secco che si tratta di scelte sessuali personali nelle quali non entra nel merito.

Le reazioni a tali dichiarazioni sono state immediate. Il particolare che pare sia sfuggito a Salvini, infatti, è che questa pratica rientra nei reati perseguibili per legge. Chi si aspettava una presa di distanza netta da un comportamento a dir poco discutibile di Baffa, è rimasto deluso.

Il leader della Lega ha, di fatto, minimizzato l’accaduto, senza accennare scuse o riflessioni su cosa veramente comporta in termini di umiliazioni e violazioni della privacy la pratica del revenge porn.

Il Partito Democratico è andato subito all’attacco, esortando Salvini a vergognarsi per le parole pronunciate. Il clima, quindi, è subito tornato ad essere acceso e ad assumere i toni della campagna elettorale.

In questi ultimi giorni prima del voto per le elezioni regionali in Calabria, infatti, ogni dichiarazione politica viene osservata da vicino. Soprattutto se si tratta di temi delicati come il revenge porn e coinvolge personalità di spicco come Salvini.

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