È fallimento per Energy Lab, la società quotata su Borsa Italiana sospesa dagli scambi da metà giugno.
Energy Lab è ufficialmente fallita.
La società quotata sull’AIM di Borsa Italiana, particolarmente attiva in settori quali l’efficienza energetica e le rinnovabili, ha fatto sapere che il Tribunale di Udine - tramite il giudice delegato Andrea Ziuliani e il curatore Giuliano Bianco - ha dichiarato fallimento dopo 10 anni dalla sua nascita.
Energy Lab viene fondata nel 2008 da Giovanni Dorbolò e punta sin da subito a svilupparsi nel citato settore delle rinnovabili. Da quel momento in poi la rapida crescita della società la porta ad espandersi anche in altri business, dall’erogazione di servizi di Operations & Maintenance all’Asset Management, fino ad arrivare alla realizzazione di impianti fotovoltaici e di soluzioni per l’efficienza energetica in generale.
Le prime nuvole all’orizzonte, che porteranno poi al fallimento, cominciano ad addensarsi nel 2016 circa, quando Energy Lab deve assistere inerme ad una contrazione del credito bancario che scende dai 4 milioni del 2015 ai 2 milioni del 2017. Tra i problemi più sentiti sicuramente quelli relativi al mancato funzionamento di alcuni impianti entro i tempi previsti.
Praticamente inutili gli sforzi aziendali che nel 2016 determinano comunque una chiusura di anno finanziario in perdita.
L’anno successivo non si rivela certo più clemente per Energy Lab, che deve fronteggiare diverse istanze di fallimento. Da lì all’esodo dalla società (testimoniato sin da subito dalle dimissioni del collegio sindacale) il passo è breve.
Dal 2016 al 2017, intanto, la perdita netta dell’azienda passa da 2,2 a 9,7 milioni di euro mentre il titolo continua a registrare pessime performance in Borsa. Dall’inizio dell’anno al momento della sospensione (avvenuta lo scorso 15 giugno) le azioni Energy Lab hanno bruciato più del 38% e sono scivolate da quota €0,60 a quota €0,37. Il fallimento, insomma, è stato soltanto la ciliegina sulla torta.
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