Eni vola sopra quota 15,00 per la prima volta dal 2019, ma l’ipercomprato segnala che c’è poco spazio per ulteriori rialzi. Ecco i livelli da monitorare prima di decidere se comprare.
Eni infiamma Piazza Affari grazie al petrolio Brent, tornato sopra i 90 dollari al barile, e al rafforzamento del «partenariato energetico» tra Italia e Qatar. In molti si domandano se è il momento di comprare subito il titolo o se aspettare,
Eni, controllata dal Mef per oltre il 30%, ha siglato lo scorso anno un accordo con la compagnia petrolifera qatariota QatarEnergy per lo sviluppo del progetto più grande al mondo sul gas liquefatto (GNL) da completare entro il 2027.
La visita di stato in Qatar della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, assume dunque un ruolo di fondamentale importanza nel consolidare le eccellenti relazioni bilaterali tra i due paesi. I colloqui, come sottolineato nella nota ufficiale, si sono concentrati su diverse questioni di rilevanza bilaterale.
Tra i principali temi affrontati, spiccano le questioni legate agli investimenti, compresi quelli nel settore dell’energia, della difesa e contro la migrazione illegale.
Gli analisti sono positivi sulle azioni di Eni, con Equita Sim che ha fissato un obiettivo di prezzo a 19,50 euro dopo l’annuncio della scorsa settimana di 1 miliardo di euro in obbligazioni convertibili.
Più cauti gli esperti di WebSim Intermonte, che mantengono un giudizio «neutrale» sul titolo, con prezzo obiettivo ancorato a 15 euro.
Positiva Intesa Sanpaolo che ha recentemente promosso le azioni di Eni con un «buy» e un fair value stimato a 19,20 euro.
Vediamo una strategia su Eni con i certificati a capitale condizionatamente protetto di Banca Akros, individuando i livelli di analisi tecnica da monitorare.
Previsioni su Eni
Eni ritrova slancio e chiude la seduta sopra 15 euro (per la prima volta dal 2019). Sebbene il rally abbia tutte le carte in regola per proseguire fino a 16 euro almeno, nel breve termine sarà comunque possibile assistere a delle prese di beneficio, utili per stemperare l’ipercomprato in cui riversano i principali oscillatori grafici. I primi supporti da monitorare si posizionano a 14,45 euro, poi a 14,25 e in area 14.
In uno scenario in cui l’investitore ritiene che il sottostante continuerà a crescere nonostante possibili prese di beneficio , il certificato Bonus Cap di Banca Akros su Eni (Isin IT0005558124) permette di sfruttare l’eventuale lateralità del mercato grazie a una protezione condizionata del capitale, ossia vincolata al rispetto di un limite massimo di perdita del sottostante, che nel caso in esame è pari a 8,207 euro (60% dello strike iniziale).
Vediamo ora tutte le caratteristiche di questo strumento targato Banca Akros e quotato sul segmento Cert-X di EuroTlx a partire dal 10 agosto 2023.
Come funziona il certificato Bonus Cap su Eni
Il Certificato Bonus Cap di Banca Akros su Eni (Isin (IT0005558124) consente di ricevere un rendimento potenziale del 13% se il sottostante ha sempre assunto un valore superiore o uguale al «Livello Barriera» alle date di osservazione barriera (chiusura giornaliera). In caso contrario l’investimento comporta una perdita
equivalente a quella del sottostante.
La barriera profonda si posiziona a circa il 45% permettendo di guadagnare dai movimenti laterali e ribassisti del mercato. Il certificato garantisce, a scadenza, la restituzione del capitale investito anche a fronte di variazioni negative del titolo sottostante fino al raggiungimento di quota 8,207 euro.
Attualmente il certificato quota «sopra la pari». Potrebbe dunque essere interessante monitorare questo strumento, acquistandolo in caso di pull back del sottostante verso area 14.
Riassumiamo di seguito gli elementi chiave del certificato:
| Sottostante | Eni |
|---|---|
| Isin | IT0005558124 |
| Valore nominale | 100 euro |
| Strike iniziale | 13,678 euro |
| Livello Barriera | 8,207 euro (60% del valore iniziale) |
| Data di Emissione | 10 agosto 2023 |
| Bonus | 113% |
| Cap | 113% |
| Data di valutazione finale | 3 febbraio 2025 |
| Scadenza | 10 febbraio 2025 |
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