Agcom ha deliberato da poco più di una settimana un regolamento per cui le aziende tecnologiche che utilizzando contenuti di carattere giornalistico devono corrispondere un equo compenso agli editori.
Con la delibera 3/23/CONS, Regolamento in materia di individuazione dei criteri di riferimento per la determinazione dell’equo compenso per l’utilizzo online di pubblicazioni di carattere giornalistico di cui all’articolo 43-bis della legge 22 aprile 1941 n.633, Agcom ha normato il rapporto che deve esistere tra aziende che utilizzano, catalogano e diffondono contenuti giornalistici e gli editori che li mettono online.
Si tratta di un’innovazione non da poco nel settore dell’editoria digitale e una serie di fattori, tra cui la difficoltà nell’individuare parametri oggettivi equi e l’asimmetria informativa tra le parti in gioco, rendono e renderanno sempre qualsiasi tipo di soluzione non totalmente equa.
Lo spirito con cui è stato scritto il regolamento prevede che, riconosciuto il principio per cui del valore «in eccesso» a favore delle piattaforme esiste e debba essere quindi compensato, invita le parti a individuare una valorizzazione condivisa e a formalizzare tra di loro un accordo. [...]
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