L’euro debole e verso la parità bei confronti del dollaro può lasciare diversi segni sul sistema economico dell’Eurozona: dall’export al turismo, quali benefici da una moneta deprezzata?
Euro dollaro a un passo dalla parità a 1,0008 verso le 10.06: quali conseguenze ha un cambio così debole per la moneta unica?
Commercio, turismo, import di materie prime sono facilmente influenzati dal valore dell’euro in dollari e con il biglietto verde così forte potrebbero palesarsi dei vantaggi per gli affari e alcuni settori economici del vecchio continente.
La debolezza dell’euro, comunque, rimane un segnale del momento poco rassicurante per l’intera regione a moneta unica: recessione alle porte, carenza di gas dalla Russia, tassi in rialzo dalla Bce, debiti più onerosi per Paesi già in bilico, come l’Italia.
Tuttavia, con l’euro dollaro verso la parità, commercio e turismo potrebbero beneficiarne.
Euro in parità con il dollaro? Le conseguenze
Il tasso di cambio incide innanzitutto sul commercio. Nello specifico, la valuta comunitaria così debole e deprezzata sul dollaro favorisce l’export europeo, poiché i beni sono venduti a un costo più basso (considerando la convenienza nel cambiare dollari in euro), ma i profitti sono garantiti.
Coldiretti, osservando la vendita dei prodotti agroalimentari del Made in Italy, ha dichiarato: “Sotto la spinta dell’euro debole, con un balzo del 19% è record storico per le esportazioni agroalimentari Made in Italy nel 2022, con oltre un terzo del valore che viene realizzato fuori dai confini dall’Unione europea.”
leggi anche
Il dollaro è l’unico vincitore nei mercati
Guardando sempre agli Usa, il vantaggio dell’attuale valore dell’euro potrebbe concretizzarsi anche nel turismo. In piena stagione di vacanze, gli americano possono sentirsi incentivati a viaggiare nel Belpaese e in Europa in generale proprio grazie al cambio favorevole. Acquistare beni e servizi con la moneta unica, inoltre, risulta conveniente per chi deve cambiare dollari.
Nel settore delle materie prime legate a valute estere, invece, le ripercussioni per l’Eurozona sono negative. La moneta unica così debole, infatti, sta contribuendo a far impennare i prezzi delle commodities energetiche, come il petrolio, e questo si traduce in bollette più salate per gli europei.
Infine, le stesse imprese europee, sebbene avvantaggiate nell’export, soffrono nell’acquisto di materie prime ed energia, prezzati in dollaro. La già difficile situazione per le aziende, costrette a fronteggiare carenza di inout e inflazione alle stelle, può peggiorare con un cambio così debole.
© RIPRODUZIONE RISERVATA