La coppia EUR/USD resta in balia delle mosse e delle dichiarazioni di Bce e Fed sui tassi e sull’inflazione: nel frattempo, dove si dirige l’euro dollaro? Tutti i fattori da considerare.
L’EUR/USD sta mantenendo il suo range ristretto sotto 1,0900 nella mattinata del 5 luglio.
La coppia non è stata scossa più di tanto dai dati Pmi composito e dei servizi di giugno dell’Eurozona, dai quali è emerso che il mese scorso l’attività economica della regione è scivolata in territorio di contrazione, a causa di una flessione diffusa nel settore dei servizi dominante del blocco e di un calo sempre più profondo della produzione industriale.
Nel frattempo, il dollaro Usa oscilla vicino al livello di 103,00 sulla scia di tendenze favorevoli della propensione al rischio, nonostante il settore dei servizi cinese abbia registrato un calo significativo a giugno rispetto al mese precedente, sostenendo l’idea che una forte ripresa economica nel paese rimanga ancora sfuggente.
Lo scenario appare piuttosto incerto e l’attesa, anche per la coppia euro dollaro, è tutta per la pubblicazione dei verbali Fed di stasera.
EUR/USD senza slancio: tutti i fattori da monitorare
Alle ore 12.00 circa della mattinata europea degli scambi, l’euro dollaro viaggia su 1,0894, con un modesto +0,16%.
Sul fronte dei dati macro per l’Eurozona, l’ultimo Composite Purchasing Managers’ Index (PMI) di HCOB, compilato da S&P Global e visto come un buon indicatore della salute economica generale, è crollato a 49,9 a giugno dal 52,8 di maggio. Per la prima volta da dicembre, era al di sotto della soglia di 50 che separava la crescita dalla contrazione e al di sotto di una stima preliminare di 50,3
Le pressioni sui prezzi, però, si sono notevolmente allentate a giugno, con l’indice composito dei prezzi alla produzione che è sceso a 53,8 da 56,4, il minimo da marzo 2021.
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Ciò sarà probabilmente accolto con favore dai responsabili politici della Banca centrale europea che non sono riusciti a portare l’inflazione vicino al loro obiettivo del 2% nonostante l’inasprimento aggressivo della politica monetaria.
La moneta unica, comunque, non ha evidenziato grandi movimenti sulla scia di questi dati. C’è da dire che la coppia EUR/USD resta molto più dipendente dalle mosse delle banche centrali e dalle dichiarazioni dei suoi membri.
In Eurozona, nonostante la certezza di altri aumenti dei tassi, la colomba Visco ha appena dichiarato che ulteriori aumenti dei tassi non sono l’unico modo per frenare l’inflazione. “La Bce può anche mirare a mantenere tassi adeguatamente elevati per un periodo di tempo sufficiente...Non sono d’accordo con l’idea di stringere troppo piuttosto che stringere troppo poco”.
Queste parole più preoccupate e poco aggressive hanno lasciato l’euro senza spinta. Secondo gli analisti di ING: “la coppia potrebbe avere difficoltà a trovare una direzione chiara prima che i dati chiave degli Stati Uniti vengano rilasciati alla fine di questa settimana. Anche in questo caso, la nostra percezione è che, salvo grandi sorprese sui dati, l’incertezza relativa a un secondo rialzo da parte della Fed dopo luglio e il messaggio aggressivo della Banca centrale europea (che ha compensato i dati deboli dell’eurozona) possano mantenere la coppia EUR/USD in un intervallo 1,08-1,10. per più lungo”.
Sul fronte Usa, i mercati stanno scontando una probabilità dell’86% che la Fed aumenti i tassi di un altro quarto di punto a luglio e una probabilità di quasi il 20% di un altro aumento di 25 punti base a settembre.
Gli investitori esamineranno i verbali per qualsiasi indicazione, ma il rapporto mensile sull’occupazione di venerdì avrà quasi sicuramente più peso, hanno detto gli analisti. Il dollaro può ricevere una spinta da un mercato del lavoro ancora teso che richiama alla necessità di altri aumenti dei tassi. Viceversa, con un’occupazione più debole, la Fed potrebbe virare su maggiore cautela, frenando il biglietto verde.
Attenzione, però, anche al ruolo di valuta rifugio del dollaro in un contesto assai teso a livello globale, tra rivalità Cina-Usa e rischi di recessione che possono smorzare l’entusiasmo verso gli asset di rischio (e attrarre gli investitori verso il biglietto verde).
Di conseguenza, l’euro dollaro può ancora subire scosse, in attesa soprattutto delle riunioni Fed e Bce di fine luglio.
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