L’Europa si prepara alla guerra: +70 miliardi di spesa militare fino al 2025, ok dell’Italia

Alessandro Cipolla

17 Novembre 2022 - 10:26

L’Alto rappresentate Ue Josep Borrell ha presentato un piano di spesa aggiuntiva per l’Europa: da qui al 2025 occorre spendere 70 miliardi in più per le armi, l’Italia è d’accordo.

L’Europa si prepara alla guerra: +70 miliardi di spesa militare fino al 2025, ok dell’Italia

La guerra fa paura all’Europa e l’Ue è pronta a rivoluzionare i propri sistemi di difesa. Per farlo, Bruxelles sembrerebbe essere decisa a non badare a spese come emerge dal piano presentato da Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.

La notizia è stata diffusa al termine della riunione dei ministri della Difesa dell’Ue, giusto poche ore prima che il missile caduto in Polonia gettasse il Vecchio Continente di nuovo nell’incubo di una guerra mondiale.

Dobbiamo essere pronti a combattere la guerra di domani, non quella di ieri” ha dichiarato Borrell, con i 27 Stati membri che hanno deciso di investire in un sistema di difesa comune come da tempo richiesto dalla Commissione.

L’obiettivo di Josep Borrell è quello di rendere l’Unione europea una potenza militare, ma per farlo i Paesi dovranno sborsare per la difesa militare 70 miliardi in più da qui al 2025; un traguardo impegnativo visti i tempi difficili che stiamo vivendo, ma il nostro ministro della Difesa Guido Crosetto ha confermato “l’impegno dell’Italia per andare nella direzione indicata dall’Ue”.

L’Europa si prepara alla “guerra di domani”

A causa della crisi economica mondiale, a partire dal 2008 la spesa militare complessiva dei Paesi dell’Unione europea è calata vistosamente fino a toccare il minimo storico dei 160 miliardi annui del 2014.

Sempre nel 2014 però, a causa dello scoppio della guerra civile in Ucraina a seguito dell’annessione della Crimea da parte della Russia, ecco che il trend è tornato a invertirsi con la spesa totale che nel 2021 è stata superiore ai 210 miliardi.

L’invasione dell’Ucraina e il terrore di una guerra di ben altra portata proprio nel cuore dell’Europa, hanno spinto Bruxelles a mettere nero su bianco non solo un piano di aumento delle spese militari, ma anche un cambio di strategia nel sistema di difesa comunitario.

Recovery point Recovery point Illustrazione 1

Da qui l’obiettivo di aumentare di 70 miliardi la spesa militare da qui al 2025, il tutto per colmare i mancati investimenti del passato e rimettersi al passo dal punto di vista della difesa con le altre potenze mondiali.

L’aumento degli acquisti congiunti

La vera sfida però sarà aumentare la soglia degli investimenti in cooperazione tra i 27 Paesi Ue che al momento è ferma al 18%; del resto di recente il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha fatto notare come “gli Stati Uniti hanno molti carri armati ma di un solo tipo; nell’Ue invece ce ne sono molti meno ma di nove tipi diversi”.

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In sostanza vista la guerra alle porte, un po’ come fatto con i vaccini l’Ue vuole aumentare la fetta degli acquisti militari congiunti, per poter dotare tutti gli Stati membri di sistemi all’avanguardia cercando al tempo stesso di strappare prezzi più vantaggiosi.

Il budget senza dubbio è importante, +70 miliardi da qui al 2025 che si vanno ad aggiungere a una spesa annua che al 2021 ha toccato quota 214 miliardi, con l’Europa che non vuole farsi trovare impreparata in caso di guerra così come è successo con la pandemia.

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