Secondo uno studio, il farmaco prodotto da Merck avrebbe un costo inferiore di 40 volte rispetto al prezzo di vendita concordato con il governo americano.
Le case farmaceutiche sono sempre state accusate di speculare sulla vita delle persone, guadagnando sui prezzi di farmaci e vaccini, strumenti indispensabili per la salute.
Questa volta, nel mirino è finito il Molnupiravir, il farmaco prodotto dalla compagnia Merck, accusata di venderlo al governo degli Stati Uniti a un prezzo pari a 40 volte il valore della sua produzione.
Tutto questo mentre sono in corso le valutazioni per la sua approvazione da parte delle principali agenzie internazionali.
Il prezzo del farmaco anti Covid di Merck
Il governo degli Stati Uniti aveva stipulato un contratto per l’acquisto di 1,7 milioni di dosi a un prezzo di 700 dollari ognuna e una spesa totale di 1,2 miliardi di dollari.
Secondo un calcolo elaborato dalla Harvard School of Public Helth e dal King’s College Hospital di Londra, però, il costo della produzione per ogni singola dose sarebbe di 17,74 dollari.
Si tratterebbe di un sovrapprezzo di oltre 40 volte rispetto a quanto investito dalla società per la produzione del farmaco.
L’eventuale sovrapprezzo si aggiungerebbe ai costi affrontati dallo stesso governo USA, in quanto il progetto che aveva permesso la scoperta del farmaco era stato finanziato con soldi pubblici.
In particolare, il sostegno era arrivato dalla Defense Threat Reduction Agency, un ente sotto il Dipartimento della Difesa, che aveva investito in un “antivirale ad ampio spettro”, portando alla scoperta del Molnupiravir attraverso la ricerca collaborativa con Merck, Emory University, Ridgeback Biotherapeutics e National Institute of Health.
Secondo il sito americano Axios, il governo era intervenuto con una sovvenzione di 29 milioni di dollari tra il 2013 e il 2020. Nel maggio 2020, Merck aveva acquistato i diritti esclusivi per vendere e produrre il farmaco in tutto il mondo
In un’intervista rilasciata alla CNBC, la co-fondatrice di Ridgeback, Wendy Holman, aveva difeso i prezzi spiegando che mentre la società aveva chiesto fondi al governo, questi non erano mai arrivati prima di rivolgersi a Merck.
L’EMA valuta il farmaco
Nel frattempo, l’Agenzia Europea sui Farmaci (EMA) ha dichiarato che la procedura di analisi (rolling review) sul farmaco arriverà nei prossimi giorni.
“Il Molnupiravir è uno dei composti che seguiamo attentamente da un po’, ma non è l’unico in sviluppo di Merck”, spiegava Marco Cavalieri, direttore della strategia sui vaccini dell’EMA.
L’agenzia valuterà i risultati delle sperimentazioni diffusi dalla stessa Merck, secondo la quale c’è stato un dimezzamento dei ricoveri tra pazienti affetti da Covid e zero decessi, relativamente al campione cui era stato somministrato questo antivirale.
“L’idea è capire se i dati sostengono questa review in modo che possiamo giungere a un parere sull’uso di questo prodotto”, ha aggiunto Cavalieri.
Inoltre, la Merck (in Italia MSD) e il partner Ridgeback Biotherapeutics avevano annunciato che presto chiederanno alla Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, di autorizzare in emergenza l’utilizzo del farmaco negli Stati Uniti il prima possibile.
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