Proseguono a Roma le misure di restrizione della circolazione all’interno della Nuova Fascia Verde: le associazioni di categoria presentano un ricorso straordinario per le auto d’epoca.
Confermato il blocco della circolazione nella nuova fascia verde di Roma fino al 30 giugno 2023.
Nell’ambito delle misure tese al miglioramento della qualità dell’aria, con l’ordinanza n. 27 del 28 febbraio 2023, la Giunta capitolina ha rinnovato il divieto della circolazione per i veicoli più inquinanti in continuità con quanto disposto dalla precedente ordinanza n. 191 del 2 dicembre 2022 e dalla revoca delle ordinanze sindacali n. 176 e n. 177 del 28 ottobre 2022.
Anche se il rinnovo era praticamente scontato, l’ufficialità si è avuta solo nella serata di ieri - proprio allo scadere dell’efficacia delle precedenti disposizioni - con la pubblicazione d’obbligo sul portale del Comune di Roma.
Nuova Fascia Verde Roma: chi può circolare
Con l’ultima ordinanza della Giunta capitolina, dal 1 marzo al 30 giugno 2023 è previsto il divieto permanente alla circolazione - dal lunedì al sabato - dei veicoli alimentati a benzina con omologazione Euro 2 e quelli a ciclo Diesel con omologazione Euro 3 all’interno del perimetro della nuova Fascia Verde
Nel dettaglio le tipologie di veicoli che non possono circolare a Roma sono:
- Autoveicoli benzina e Diesel Euro 0
- Autoveicoli benzina e Diesel Euro 1
- Autoveicoli benzina e Diesel Euro 2
- Autoveicoli Diesel Euro 3
- Ciclomotori e Motoveicoli benzina e Diesel Euro 0
- Ciclomotori e Motoveicoli benzina e Diesel Euro 1
- Ciclomotori e Motoveicoli Diesel Euro 2
Blocco alla circolazione Roma: il problema delle auto d’epoca
A causa della mancata distinzione delle vetture d’interesse collezionistico nel parco circolante più datato e inquinante e ancora prima della conferma dei blocchi della circolazione, l’Automotoclub Storico Italiano, la Federazione Motociclistica Italiana e i Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia hanno presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per ottenere l’annullamento dei decreti e delle delibere di Regione e Giunta Regionale del Lazio, Città Metropolitana e Comune di Roma che vietano la circolazione dei veicoli storici.
L’Automotoclub Storico Italiano chiedendo l’attivazione di opportune deroghe ha sottolineato che: "In Italia circolano quasi 57 milioni di veicoli e, di questi, quelli ultraventennali sono circa 16 milioni. La percentuale di questi ultimi che risultano certificati come storici è del tutto irrilevante ma per continuare a rappresentare la risorsa culturale ed economica che sono per il nostro Paese devono poter essere tenuti in vita attivando specifiche deroghe inerenti la circolazione. Pur essendo pochi e percorrendo una media chilometrica annua bassissima (circa 1.000 km) non chiediamo ai rappresentanti di Roma Capitale di farli circolare liberamente ma di mantenere alcune opportune limitazioni”.
Nel Comune di Roma i veicoli d’uso quotidiano circolanti sono 4.040.078 e quelli con Certificato di Rilevanza Storica registrato alla Motorizzazione sono 9.945: una quota pari allo 0,25% del totale, che percorre annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano stando ai dati delle compagnie assicurative.
Non è la prima volta che la questione arriva all’attenzione del Quirinale: un precedente simile si è infatti verificato per la Regione Piemonte con un ricorso ASI che ha ottenuto l’accoglimento da parte del Presidente della Repubblica nel marzo 2022.
Dall’Automobile Club Italiano la proposta è di «consentire l’accesso ai centri urbani ai soli modelli elencati nella Lista di Salvaguardia redatta da ACI Storico».
Sicuramente i provvedimenti adottati non sembrano proporzionati alla problematica creata dai veicoli storici certificati, ma se a Genova, dove oggi scattano i divieti alla circolazione per i veicoli Euro 1, sono state confermate le deroghe per le auto d’epoca, per risolvere la questione nella Capitale bisognerà probabilmente attendere la pronuncia del Presidente Mattarella.
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