Fitbit, allarme surriscaldamento per il popolare orologio fitness: gli utenti segnalano ustioni anche gravi. Richiamato il modello incriminato: ecco cosa sta succedendo.
Due mesi fa Fitbit ha richiamato 1.7 milioni di smartwatch Fitbit Ionic per rischio surriscaldamento della batteria, a seguito delle centinaia di segnalazioni di ustioni da parte dei consumatori in tutto il mondo. “Dovrebbe bruciare le calorie, non la pelle”, sostengono gli acquirenti danneggiati che hanno intrapreso una class action.
Gli orologi per il fitness Fitbit, di proprietà di Google dal 2021, sono tra i dispositivi wearable preferiti per l’allenamento e il monitoraggio della salute. Il richiamo per ora interessa solo il Fitbit Ionic, modello venduto tra settembre 2017 e dicembre 2021 la cui produzione è stata interrotta nel 2020. La causa intentata sostiene, però, che il difetto riguardi tutti i modelli di Fitbit e che i consumatori dovrebbero ottenere un rimborso. Cosa sta succedendo? Fitbit è pericoloso? Facciamo il punto.
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Fitbit va a fuoco e brucia la pelle: le segnalazioni degli utenti
“I Fitbit si surriscaldano e possono bruciare la pelle durante l’uso e rappresentano un potenziale pericolo di ustione o di incendio”, si legge nel testo dell’azione legale pubblicata da Ars Technica dove si possono vedere anche le foto delle ustioni presumibilmente causate dal fitness tracker.
Il 2 marzo 2022 Google e la Commissione per la sicurezza dei prodotti di consumo degli Stati Uniti (CPSC) hanno annunciato il richiamo volontario di circa 1,7 milioni di Fitbit Ionic a causa delle segnalazioni di lesioni (78 negli Stati Uniti, di cui due segnalazioni di ustioni di terzo grado e quattro segnalazioni di ustioni di secondo grado), e il rimborso completo della spesa per l’acquisto.
La risposta di Fitbit
“La sicurezza dei clienti è sempre la massima priorità di Fitbit e, per prudenza, stiamo conducendo un ritiro volontario degli smartwatch Fitbit Ionic. Abbiamo ricevuto un numero molto limitato di segnalazioni di infortuni - i totali nell’annuncio CPSC rappresentano meno dello 0,01% delle unità vendute - a causa del surriscaldamento della batteria degli smartwatch Fitbit Ionic, con pericolo di ustione. Questi incidenti sono molto rari e questo richiamo volontario non ha alcun impatto su altri smartwatch o tracker Fitbit”, ha fatto sapere la compagnia.
Ma la nuova class action chiede il rimborso per l’acquisto di tutti gli smartwatch Fitbit poiché tutti, sostiene, presentano lo stesso problema, nel caso specifico batterie difettose che causano il surriscaldamento del dispositivo e ustioni a chi lo indossa. L’azione legale fa riferimento a due donne che hanno denunciato ustioni cutanee provocate da Fitbit Versa e Versa 2.
La società non è nuova a problemi di questo tipo. Nel 2017 una donna ha affermato che il suo Fitbit Flex 2 non funzionava e ha preso fuoco, provocandole ustioni di secondo grado al braccio. A seguito di un’indagine Fitbit ha affermato che l’esplosione dell’orologio fosse dovuta a cause esterne e di non essere a conoscenza di altri reclami, tranquillizzando i clienti del fatto che i tracker fossero sicuri e potessero indossarli senza preoccupazioni.
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