Nei primi sei mesi del 2023 in tutte le tipologie di forme pensionistiche e di comparti si registrano, in media, risultati positivi.
Numeri positivi quelli diffusi dalla Covip a fine luglio relativamente al primo semestre dell’anno, che danno conto di un settore, quello dei fondi pensione, fortemente resiliente.
Continuano a crescere i soggetti coinvolti nella previdenza complementare, con il numero di posizioni in essere (numero di rapporti di partecipazione complessivamente aperti presso forme pensionistiche complementari) che, secondo Covip, si è attestato a 10.497.755 unità, in crescita del 2,0% rispetto al dato di chiusura 2022. Per quanto riguarda i fondi negoziali le posizioni in essere si sono attestate a 3.927.538 unità, con una crescita del 3,2% nei primi sei mesi dall’anno. Tale dinamica risente in modo significativo di quanto si verifica nei fondi pensione che beneficiano dei meccanismi di adesione contrattuale istituiti dalle parti sociali nei contratti collettivi, che prevedono l’adesione automatica del lavoratore al fondo di categoria con il solo contributo del datore di lavoro (si tratta di un incentivo modesto, da non confondere con la contribuzione ordinaria a carico del datore di lavoro prevista dall’art. 8 del D. Lgs. 252/2005 che è versata al fondo di categoria nel caso in cui il lavoratore accetti di versare un contributo minimo a suo carico). Un apporto sostanziale alla crescita degli iscritti è stato offerto anche dal fondo pensione dei dipendenti pubblici Perseo-Sirio, per il quale è attiva da qualche mese l’adesione anche tramite silenzio-assenso per i lavoratori di nuova assunzione.
Le forme a adesione individuale fanno registrare anch’esse una crescita positiva delle posizioni in essere, più significativa da parte dei fondi pensione aperti (+2,9%; 1.894.531 unità complessive); di contro più contenuta da parte dei piani individuali di previdenza (+0,8%; 3.727. 948 unità complessive).
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