Istituito un fondo ad hoc per riconoscere compensi straordinari ai militari pendolari che prestano servizio a Roma. L’agevolazione però è riconosciuta solo agli ufficiali delle Forze Armate; e scoppia la polemica.
L’ultimo atto del Ministro della Difesa Roberta Pinotti - pronta a lasciare il suo incarico vista l’imminente nomina di un nuovo Governo - sta facendo molto discutere.
La Pinotti ha infatti firmato un decreto interministeriale con il quale viene istituito un fondo per riconoscere un compenso straordinario per quei militari pendolari che ogni giorno devono fare i conti con le difficoltà di muoversi con i mezzi.
Questa agevolazione però non è riconosciuta a tutte le Forze Armate, ma solamente agli appartenenti al grado di maggiori, tenenti colonnelli e corrispondenti che prestano servizio presso gli enti centrali con sede a Roma.
Ecco perché alla notizia dell’istituzione di questo fondo speciale sono scoppiate non poche polemiche da parte dei militari di grado inferiore, secondo i quali questo genera pendolarismi e disagi familiari “di serie A e di Serie B”.
Ma per quale motivo questo compenso straordinario spetta solamente agli ufficiali? Scopriamolo.
Perché è stato istituito un bonus ufficiali?
Prima di andare avanti è bene ricordare che la Pinotti non ha fatto altro che attuare quanto stabilito dal decreto legislativo 94/2017, con il quale sono state introdotte nuove disposizioni in tema di riordino dei ruoli e delle carriere delle Forze Armate.
È con il riordino, infatti, che è stato prevista l’istituzione di un fondo ad hoc utile per riconoscere dei compensi straordinari agli appartenenti al grado di maggiore e tenente colonnello che soddisfano i suddetti requisiti.
Il decreto interministeriale firmato dal Ministro della Difesa, di concerto con il Ministro dell’Economia, quindi non ha fatto altro che finalizzare l’iter legislativo iniziato con l’approvazione del riordino.
È con questo, infatti, che è stato introdotto uno specifico compenso per valorizzare gli ufficiali delle Forze Armate che prestano servizio presso le strutture di vertice situate a Roma, sia dell’area amministrativa che operativa della Difesa.
Un compenso aggiuntivo che tiene conto dei problemi che questi militari devono affrontare per lavorare nella Capitale; vista la difficoltà nel trovare un alloggio per il nucleo familiare, infatti, questi spesso decidono di non trasferire le proprie famiglie affrontando così un pendolarismo giornaliero, settimanale o mensile.
Un problema dal quale derivano disagi di carattere tanto economico quanto personale ed è per questo che - secondo quanto previsto dal riordino - hanno diritto ad un compenso straordinario vista anche la loro incondizionata disponibilità a prestare servizio oltre il normale orario di lavoro.
La domanda che si fanno gli altri militari - come sottufficiali e graduati - che prestano servizio nella Capitale è per quale motivo lo stesso compenso straordinario non venga riconosciuto anche a loro.
Eppure anche questi devono fare i conti con i problemi legati alla mobilità nella Capitale e alla difficoltà di trovare un alloggio per la loro famiglia; insomma, anche loro nella maggior parte dei casi devono affrontare i disagi connessi all’essere pendolari.
Una domanda lecita, ma ad oggi senza risposta.
A quanto ammonta il compenso straordinario?
Il compenso straordinario quindi non spetta né ai sottufficiali né ai graduati, né tantomeno a coloro che prestano servizio in un altro luogo differente da Roma o al personale impiegato in un’amministrazione diversa dalla Difesa. Non spetta neppure al personale militare in missione all’estero.
Inoltre chi ne ha diritto non può cumularla con l’indennità di comando e con quella di supercampagna, mentre è cumulabile con i compensi spettanti per il lavoro straordinario.
A questo punto l’unico dubbio riguarda gli importi mensili di questa indennità: nel dettaglio, si parla di 75 euro (lordi) per gli appartenenti al grado di maggiore e di 95 euro per i tenenti ufficiali. Insomma, poco meno dell’aumento di stipendio riconosciuto a Forze Armate e di Polizia con il rinnovo di contratto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA