Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza: è ufficiale la modifica della dotazione ordinaria con l’integrazione della pistola ad impulsi elettrici.
Forze di Polizia, il taser (la pistola ad impulsi elettrici) entra ufficialmente a far parte della dotazione ordinaria.
Si è conclusa - con successo - la fase di sperimentazione: ecco perché già nei prossimi mesi il personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza avrà a disposizione una nuova arma che sarà d’aiuto per evitare che alcune situazioni di rischio possano degenerare.
La giornata chiave è oggi: nelle prossime ore, su impulso del Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il Consiglio dei Ministri approverà il DPR con il quale viene modificata la dotazione delle armi in uso nelle forze di Polizia ad amministrazione civile, con l’aggiunta della pistola ad impulsi elettrici che comunemente, ma erroneamente, viene definita taser.
Queste vengono chiamate così in quanto è stata proprio la statunitense “Taser” a produrre il primo modello di pistola ad impulsi elettrici. Con il tempo, però, questa azienda si è dedicata ad altro, specializzandosi in bodycam e in cloud per il salvataggio dei dati; tant’è che nel 2017 la denominazione aziendale è stata modificata in Axon Enterprise Inc.
A tal proposito l’amministrazione è alla ricerca dell’azienda che si occuperà della fornitura dei taser per le Forze di Polizia; il bando di gara è stato pubblicato alla fine dello scorso anno e se le tempistiche dovessero essere rispettate le nuove pistole dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno.
Taser per Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, ma non per tutti
Almeno nella fase iniziale il taser non sarà distribuito a tutto il personale impiegato nella Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Nel bando gara, infatti, si parla di una fornitura di 4.482 armi (per un costo iniziale di 8,5 milioni di euro), che saranno così distribuite tra le tre forze dell’ordine interessate dalla novità:
- 1.600 alla Polizia di Stato
- 2.262 all’Arma dei Carabinieri
- 256 alla Guardia di Finanza
Un numero insufficiente per coprire tutto il personale in divisa. La pistola elettrica, quindi, sarà fornita solamente a coloro che solitamente sono impiegati in situazione di particolare pericolo.
Non è ancora chiaro quale sarà la società che fornirà il modello di pistola; per la fase sperimentale è stato scelto un modello piuttosto obsoleto, il Taser X2 (prodotto nel 2011), ma adesso si cambia. Tant’è che nel bando di gara si legge che possono partecipare solamente le società che “nel medesimo settore hanno eseguito almeno tre forniture negli ultimi tre anni”.
Oltre alla pistola ad impulsi elettrici queste dovranno fornire un ampio numero di accessori, quali: “fondine, cartucce addestrative, cartucce operative, batterie, cavi per il download delle informazioni e software, “case di trasporto”, formazione, garanzia e assistenza”.
Polizia, Carabinieri e Finanza: le regole per l’utilizzo del taser
La pistola ad impulsi elettrici, quindi, dovrebbe diventare dotazione ordinaria entro l’inizio del 2021, dopo che il Consiglio dei ministri approverà in via definitiva il provvedimento con il quale verrà introdotta la modifica (prima bisognerà attendere il via libera da parte del Consiglio di Stato).
Si tratta quindi di una svolta epocale, con il personale in divisa che avrà a disposizione uno strumento utile per evitare che alcune situazioni di rischio possano avere conseguenze pericolose.
Bisognerà comunque utilizzare la massima cautela nell’utilizzo di quella che a tutti gli effetti è riconosciuta come “arma”. Ad esempio, questa “non va utilizzata nel contatto diretto con l’aggressore”, in quanto la distanza consigliabile per un tiro efficace è dai tre ai sette metri. Inoltre viene chiesto di valutare le “condizioni di vulnerabilità del soggetto”, oltre all’obbligo di chiamare immediatamente il personale sanitario in caso di utilizzo.
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