Fratelli d’Italia presenta numerosi esponenti politici di spicco che potrebbero salire al governo. Ecco quali.
Da tempo si rimprovera a Fratelli d’Italia, il partito che potrebbe essere quello più votato alle prossime elezioni del 25 settembre, di non avere una classe dirigente all’altezza del compito.
Molti sostengono che il partito sia personalistico, che può contare su una grande leader e una serie di fidi scudieri. Ma se si prova ad analizzare bene la storia e la struttura del partito fondato nel 2012 da Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, questa opinione sembra essere più un luogo comune.
Fratelli d’Italia nacque da una scissione dal Popolo delle Libertà, operata da Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, come reazione all’annullamento delle primarie, prima concesse e poi negate dal leader Berlusconi. Il partito da subito fu guardato con scetticismo e con una punta di ironia, ma la classe dirigente coesa e preparata ha permesso al partito di passare da poco più del 4% alle percentuali a due cifre registrate negli ultimi sondaggi.
Il tema della scarsità o meno di validi dirigenti al partito, adesso assume una rilevanza anche a livello nazionale, perché nel caso la coalizione di centrodestra vincesse e Fratelli d’Italia confermasse la sua posizione di primo partito nazionale, molti di questi uomini sarebbero chiamati a responsabilità di governo, anche se si suppone che un leader con senso civico e rispetto per le istituzioni si circonderà delle migliori menti del Paese, a prescindere dall’appartenenza politica.
Ma certamente è indubbio che Fratelli d’Italia si sia costituito non solo sul carisma della sua leader, ma anche sulla presenza di numerosi elementi di spicco. Vediamo quali.
Giovan Battista Fazzolari
Giovan Battista Fazzolari, detto spugna per la sua grande attitudine ad assorbire nozioni, è il responsabile del programma di Fratelli d’Italia.
La stessa Meloni lo ha definito nel suo libro come «una delle persone più intelligenti che abbia avuto la fortuna di conoscere». I due hanno una grande intesa ed è il principale consigliere della leader di FdI. Suo è il consiglio sulla posizione da assumere in politica internazionale.
Raffaele Fitto
Proprio in ambito estero, svolge un ruolo fondamentale un altro dei massimi dirigenti di FdI: Raffaele Fitto, che ricopre la carica di copresidente dell’Ecr, partito che proprio grazie al suo costante lavorio diplomatico (di concerto con Carlo Fidanza) ha portato Meloni a ricoprire la carica di presidente del gruppo dal 2020.
Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli
Tra gli esponenti più importanti, si trovano anche le figure di Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli. Loro è la gestione organizzativa del partito. Donzelli in particolare fu uno degli artefici delle denunce del caso “Quadra” scandalo urbanistico di Firenze sui favoritismi urbanistici alla società di progettazione Quadra tra il 2007 e il 2009, che ha portato alla condanna di 13 persone, fra cui l’allora capogruppo a Palazzo vecchio del Pd.
Adolfo Urso
Il senatore Adolfo Urso, presidente del Copasir, è uno dei protagonisti insieme a Gianfranco Fini della svolta di Fiuggi che ha portato nel 1994 alla formazione di Alleanza Nazionale. Proprio in questi giorni Urso si è recato prima a Kiev, per rassicurare le forze ucraine sulla solidità dell’appoggio da parte di Meloni nel conflitto contro la Russia e poi a Washington.
Maurizio Leo, Guido Corsetto e Ignazio La Russa
Ultimi, ma non per importanza, il professore Maurizio Leo, Guido Corsetto e Ignazio la Russia, esemplari di spicco del partito dai suoi albori.
Il partito esiste eccome, è coeso, unito e il fatto che sia guidato da una leader preparatissima e autorevole non toglie nulla al grande lavoro, che in parlamento cosi come nelle piccole e grandi realtà locali, i suoi esponenti stanno portando avanti da anni.
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