Ftse Mib, rimbalzo o crisi profonda?

David Pascucci

17/10/2022

I mercati azionari compressi sui minimi, potrebbero provare un rimbalzo fino a fine anno.

Ftse Mib, rimbalzo o crisi profonda?

Situazione macroeconomica compromessa, mercati dei titoli di Stato in bolla totale e mercati azionari compressi sui minimi con performance da inizio anno al di sotto del -20%. Questa è la foto dei mercati finanziari attuali, una situazione altamente complessa che comporta un obbligato utilizzo di strumenti tecnici al fine di capire i comportamenti di mercato.

In molti danno un enorme peso alla situazione macroeconomica tendente a uno scenario recessivo, eppure i mercati azionari sembrano per il momento tenere i livelli minimi già toccati da qualche settimana a questa parte. In questo articolo vedremo l’analisi del Ftse Mib, come si è comportato di recente e come si sta comportando ora, coinvolgendo in questa analisi anche l’andamento di mercati non di rischio come il Forex, un mercato cardine insieme a quello obbligazionario.

Come si comportano i mercati meno rischiosi: Forex e obbligazionario

I mercati dove c’è più liquidità, dove storicamente ci si protegge dal rischio, stanno aumentando la loro volatilità, soprattutto quelli obbligazionari dove è sostanzialmente esplosa una bolla dovuta principalmente ai forti acquisti di titoli da parte delle banche centrali nel corso dell’ultimo decennio.

Sul mercato del Fixed Income troviamo l’aumento dei rendimenti su scala globale con i titoli decennali che sono riusciti a vedere aumenti dei rendimenti oltre il 2%, in alcuni casi oltre i 4%, in poco più di un anno. La situazione è particolarmente grave , in quanto le obbligazioni sono storicamente titoli difensivi contro l’inflazione, un’inflazione mai vista negli ultimi anni che potrebbe portare a un ulteriore aumento dei rendimenti nel lungo periodo, scenario pericoloso per il sistema finanziario globale.

Il Forex, come abbiamo visto di recente con gli interventi più o meno diretti da parte della BoJ e della BoE, è palesemente in sofferenza per il dollaro americano troppo forte nei confronti di tutte le altre major del mercato. Il Giappone è dovuto intervenire comprando Yen direttamente sul mercato valutario, mentre la BoE è intervenuta sul mercato obbligazionario, che di riflesso ha influito direttamente sul mercato delle valute con una forte ripercussione sul rialzo della sterlina dai minimi storici degli ultimi 40 anni.

Sui mercati di protezione dal rischio vediamo parecchio movimento, segnale del fatto che il mercato finanziario sta andando in una direzione negativa nel lungo periodo, scontando l’enorme afflusso di liquidità che nell’ultimo decennio ha caratterizzato le politiche delle banche centrali, a sostegno di un sistema finanziario che non ha minimamente sostenuto l’economia e i suoi consumi.

In tal merito, ricordiamo come durante il decennio 2010-2020 non abbiamo visto l’inflazione ritornare sui target, anzi, in Europa abbiamo attraversato anche un breve periodo dove l’inflazione era andata sotto lo 0%. Ora è salita e, quando scenderà nel lungo tempo, lo farà per via degli aumenti di prezzo su tutti i comparti di consumo, innescando una crisi di domanda che porterà a una discesa del livello dei prezzi.

Ftse Mib Grafico Settimanale Ftse Mib Grafico Settimanale L'area verde compresa tra 19900 e 20400 come possibile area di rimbalzo

Ftse Mib: analisi settimanale

Il mercato finanziario italiano vede le sue obbligazioni a 10 anni rendere oltre il 4,5%, in pratica il rischio associato al nostro Paese è più alto dell’1% rispetto al Portogallo, uno dei protagonisti della crisi del debito tra il 2009 e il 2011. Inoltre, il trend dei rendimenti è ancora ben improntato al rialzo e sembra che la soglia del 5% sia a portata di mano, aumentando il nostro rischio agli occhi degli investitori internazionali. D’altro canto, il Ftse Mib, l’indice azionario sta ancora affrontando dei minimi importanti e sembra riuscire a tenerli in area 20400.

In questo frangente, l’analisi su base settimanale vede un mercato che compra i minimi da circa tre settimane, con un solo aggiornamento dei massimi avvenuto due settimane fa. Il trend al ribasso è forse in esaurimento? Su base mensile ancora non ci sono dei segnali che confermano il cambiamento di trend, anzi, dovremmo aspettare la fine del mese di ottobre prima di poter parlare di un’eventuale inversione di tendenza. In questo momento, l’unica cosa da fare è trovare conferme di esaurimento del trend ribassista in area 19900-20400. A livello tecnico, una conferma del rimbalzo su questi livelli potrebbe portare a un rimbalzo fino a fine anno, con possibilità di vedere buoni livelli per nuove discese entro gli inizi del 2023.

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