Il 30 novembre il fondatore di FTX, Sam Bankman Fried, parteciperà al DealBook Summit fra la rabbia e stupore del pubblico crypto.
L’ex CEO di FTX Sam Bankman Fried parteciperà al DealBook Summit organizzato dal New York Times il 30 novembre. Questa notizia fa scaldare gli animi del pubblico crypto i cui componenti stanno inondando su Twitter il giornalista incaricato dell’intervista, Andrew Ross Sorkin, d’interrogativi da porre al fondatore di FTX. Sebbene non sia ancora chiaro a molti per quale motivo SBF continui a portare avanti la sua vita libero dalle conseguenze della bancarotta, le vittime di FTX vedono in questa intervista un’occasione per avere delle maggiori spiegazioni riguardo la frode ai loro danni.
Il 30 novembre un’intervista al fondatore di FTX
Dopo il terribile fallimento dell’exchange in molti davano per scontato che l’intervista non avrebbe avuto luogo a causa dei ricorsi legali. Il 23 novembre però lo stesso SBF tramite Twitter conferma la sua presenza all’evento. Sorkin fa capire sempre attraverso i social che non ha alcuna intenzione di bypassare l’argomento “fallimento di FTX”, affermando:
“Ci sono molte domande importanti da porre a cui rispondere. Niente è vietato”,
facendo intendere ai propri interlocutori la sua intenzione di approfondire nei dettagli la faccenda FTX.
A lot of folks have been asking if I would still be interviewing @SBF_FTX at the @nytimes @dealbook Summit on Nov 30…
The answer is yes. 👇
There are a lot of important questions to be asked and answered.
Nothing is off limits.
Looking forward to it… https://t.co/lShAqXLKGS
— Andrew Ross Sorkin (@andrewrsorkin) November 23, 2022
Gli esponenti crypto si mostrano contrariati
In molti ritengono SBF un diretto responsabile del fallimento di FTX: lo stesso nuovo CEO John Ray ha dichiarato che uno dei problemi principali di FTX era la sua cattiva amministrazione. Per tale motivo in molti si domandano come possa SBF avere la libertà di poter prendere parte a questo tipo di evento. Lo stesso John Deaton, procuratore degli Stati Uniti e avvocato rinomato nella scena crypto, si è più volte soffermato sulla stravolgente incapacità del sistema giudiziario statunitense di fare chiarezza sulla questione. Su Twitter la situazione è molto tesa: molti dei più rinomati crypto trader e investitori hanno fin dalla bancarotta confidato il fatto di aver perso molti capitali a causa della faccenda FTX. Di fronte all’evidenza dei fatti non stanno reagendo affatto bene esprimendo tramite tweet il proprio dissenso riguardo l’intervista.
Un’occasione per fare chiarezza
Come sempre, esiste però anche l’opinione favorevole. Per alcuni (la minoranza) questa può essere anche una bella occasione per fare luce su alcuni misteri rimasti irrisolti. Certamente SBF non verrà accolto a braccia aperte dall’intervistatore, che sembra essersi già posto sui social con un certo tono inquisitorio. SBF inoltre parteciperà (quasi sicuramente) online - dovrebbe trattarsi quindi di una videoconferenza e non di una conferenza in presenza.
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