Alcune indiscrezioni di questa mattina avevano già anticipato il fallimento dei colloqui tra i due istituti. La conferma è arrivata proprio da questi ultimi. La fusione sarebbe saltata a causa dei problemi connessi all’eccessiva difficoltà nel processo di integrazione tra le due banche, all’elevato costo per la ristrutturazione e ai maggiori requisiti di capitale
Le trattative relative ad una fusione tra i due colossi bancari tedeschi, Commerzbank e Deutsche Bank, sono falliti. A confermare la notizia sono stati gli stessi istituti di credito, dopo le indiscrezioni che durante il corso della mattinata avevano anticipato questo esito.
Le motivazioni che hanno portato alla decisione sono connesse all’eccessiva difficoltà nel processo di integrazione tra le due banche, all’elevato costo per la ristrutturazione e ai maggiori requisiti di capitale.
Da metà marzo, i due istituti avevano iniziato i colloqui per la fusione. L’ipotesi del take-over non aveva trovato il favore dei sindacati e degli azionisti di maggioranza. Se fosse andato in porto, questo accordo avrebbe dato vita alla seconda banca europea, comprensiva di 1,8 trilioni di asset e circa 140 mila dipendenti.
Dopo questo annuncio, sono usciti diversi commenti da parte della Bundesbank, nei quali si afferma che i due istituti sono “stabili e solidi” e che entrambi “rispettano le aspettative di vigilanza”. Non solo. Il vice-Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha dichiarato che la Germania ha bisogno di banche competitive e che “le fusioni bancarie hanno senso solo con modelli di business praticabili”.
L’ipotesi del “piano B” per Deutsche Bank
Negli scorsi giorni sono emerse delle indiscrezioni relative alla possibilità di un piano B per Deutsche Bank, che sarebbe articolato in due soluzioni, la prima che comprende una revisione della strategia con costi iniziali elevati, mentre la seconda che concerne un taglio dei costi deciso e un focus sull’investment banking (per approfondire).
Azioni Deutsche Bank in evidenza
Al momento della scrittura, le azioni Commerzbank lasciano sul terreno l’1,99% rispetto alla chiusura di ieri, attestandosi a 7,645 euro. Decisamente migliore la situazione di Deutsche Bank, che si apprezza del 3,25% a 7,855 euro.
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