Elisabetta Trenta, nuovo Ministro della Difesa, ha illustrato il suo programma davanti alle commissioni riunite di Camera e Senato: ecco cosa prevede il futuro per le Forze Armate.
Il Ministro della Difesa - Elisabetta Trenta - ha indicato ufficialmente le linee programmatiche dell’azione di Governo in ambito Difesa per i prossimi cinque anni di legislatura.
Lo ha fatto di fronte alle commissioni congiunte di Camera e Senato, alle quali ha spiegato come si muoverà l’azione del suo dicastero nei prossimi anni, tracciando quindi la strada per il futuro delle Forze Armate.
Nell’incontro la Trenta ha ripreso in parte i concetti già indicati nel contratto di Governo, come ad esempio le promozioni per le quali si punterà maggiormente sul concetto di meritocrazia. Ma il Ministro della Difesa ha anche parlato di due importanti concetti che caratterizzeranno la sua azione in questi anni: la “resilienza” e la “dual use”.
Nel dettaglio, per resilienza si intende la capacità che le Forze Armate devono avere nell’adattarsi a qualsiasi cambiamento; con il concetto di dual use, invece, si fa riferimento alla consapevolezza di dover puntare al duplice uso delle capacità del comparto Difesa, il quale deve essere utilizzato per scopi militari e non.
Le parole del Ministro quindi ci aiutano a fare chiarezza su cosa attende in futuro i militari italiani, nonché su quali saranno i provvedimenti che il Ministero della Difesa intende attuare e gli obiettivi che vuole raggiungere. Vediamo allora quali sono state le dichiarazioni più importanti e le novità del programma Difesa per le Forze Armate.
Le Forze Armate utilizzate non solo per scopi militari
Nel contratto di Governo si legge che bisognerà incrementare il numero di militari per le strade, con la possibilità di utilizzarli non solo per il contrasto alle minacce terroristiche ma anche per altri scopi, come ad esempio la lotta alle mafie.
Questo concetto è stato ripreso anche da Elisabetta Trenta, la quale ha ribadito la necessità di ampliare l’uso che si fa delle Forze Armate, le quali non devono essere più un solo strumento militare bensì un nuovo sistema “integrato e connesso a più livelli”.
Per questo motivo il Ministro della Difesa farà in modo di realizzare una strategia nazionale sistemica per il potenziamento della sicurezza collettiva e della resilienza nazionale; per farlo sarà richiesto il contributo e la collaborazione anche degli altri Ministeri, così come dell’Industria, della Ricerca e del settore privato. Il tutto per tutelare gli interessi nazionali in ogni ambito.
Tutela del personale militare
Se tramite la realizzazione di questa strategia condivisa si punta a tutelare i cittadini, d’altra parte ci dovrà essere l’attuazione di provvedimenti specifici per la tutela del personale, sia militare che civile.
La Trenta, infatti, ha ricordato che “dietro ad ognuno di loro c’è una famiglia, e che questi hanno sì dei doveri ma allo stesso tempo anche dei diritti”. Per questo motivo il Ministro della Difesa si è impegnato ufficialmente ad attuare dei provvedimenti per la tutela del personale in servizio nel comparto Difesa, come ad esempio la razionalizzazione dei trasferimenti, la risoluzione dei problemi legati agli alloggi, la salvaguardia della condizione genitoriale e della salute.
Come anticipato, ci dovrebbe essere anche una revisione del processo legato alle promozioni e agli avanzamenti di carriera; infatti, la Trenta ha dichiarato che questi dovranno essere “improntati esclusivamente su criteri meritocratici e caratterizzati da tempistiche coerenti”.
Revisione del riordino
Come noto il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che introduce dei correttivi al riordino delle carriere per le Forze di Polizia e per i Vigili del Fuoco; inoltre è stato annunciato un decreto correttivo anche per il resto delle Forze Armate, di cui però si discuterà solamente nei prossimi mesi (probabilmente da marzo 2019).
Il Ministro della Difesa infatti ha posto in cima alle priorità del proprio programma il “continuo aggiornamento del processo di riordino dei ruoli e delle carriere del personale militare”.
Inoltre, bisognerà prevedere un preciso programma occupazionale, così da incrementare le opportunità di lavoro per i giovani.
Le missioni internazionali
Sul fronte internazionale, il Ministro della Difesa ha definito la NATO come “l’organizzazione di riferimento per garantire un’adeguata cornice di sicurezza all’intera regione euro-atlantica”.
Per questo motivo il suo Dicastero “continuerà a promuovere tutte le iniziative finalizzate ad orientare e rafforzare l’Alleanza verso il Mediterraneo e il Medio Oriente”; soffermandosi poi sulle missioni internazionali, la Trenta ha garantito che “l’Italia manterrà il proprio ruolo di primo piano e proseguirà il suo sforzo per dare risposte e fronteggiare le diverse minacce che oggi ci troviamo di fronte”.
Sul tema legato agli F35 la Trenta ha invece rinviato qualsiasi decisione: bisognerà attendere infatti il risultato della valutazione approfondita da lei commissionata.
Cyber defence
Le Forze Armate in futuro dovranno essere in grado di affrontare le nuove sfide che gli si pongono davanti; per questo motivo una priorità sarà quella di potenziare la cyber defence, tramite l’avviamento di “una serie di programmi di acquisizione per accedere a strumenti operativi ad alto contenuto tecnologico in grado di assicurare la protezione, la resilienza e l’efficienza delle reti e dei sistemi informativi gestionali e operativi della Difesa”.
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