Gemmato (FdI): cosa ha detto sui vaccini e perché chiedono le sue dimissioni

Alessandro Cipolla

15/11/2022

Bufera su Marcello Gemmato, sottosegretario al ministero della Salute di Fratelli d’Italia: cosa ha detto sui vaccini e perché le opposizioni ora chiedono le sue dimissioni.

Gemmato (FdI): cosa ha detto sui vaccini e perché chiedono le sue dimissioni

Marcello Gemmato è nella bufera per una frase detta sui vaccini nel corso del programma di Rai Due ReStart, dove si stava parlando della decisione presa dal governo Meloni di reintegrare i medici e gli infermieri che non si sono vaccinati contro il Covid.

Gemmato è un farmacista di Bari, che ha iniziato la sua militanza politica nel Msi per passare poi ad Alleanza Nazionale fino al suo approdo a Fratelli d’Italia; nel 2018 è diventato per la prima volta deputato, venendo poi riconfermato alle elezioni dello scorso 25 settembre.

Con la nascita del governo Meloni, Marcello Gemmato è stato nominato sottosegretario al ministero della Salute, ma a causa della sua uscita sui vaccini adesso le opposizioni in coro stanno chiedendo le dimissioni.

Vaccini: cosa ha detto Marcello Gemmato

Ospite del programma ReStart, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha scatenato un autentico putiferio politico per alcune sue frasi pronunciate in merito ai vaccini anti-Covid.

Registro che per larga parte della pandemia di Covid-19 l’Italia è stata prima per mortalità e terza per letalità, quindi questi grandi risultati non li vedo raggiunti” ha dichiarato Gemmato in merito ai vaccini.

All’obiezione del giornalista Aldo Cazzullo “senza vaccini sarebbe stato magari peggio”, il sottosegretario di FdI ha replicato: “Questo lo dice lei, non abbiamo l’onere della prova inversa. Ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini”.

Io adesso da sottosegretario di Stato insieme a un ministro della Salute come Orazio Schillaci, che finalmente è uno scienziato, analizzando il contesto nel quale oggi viviamo, ricordo che le terapie intensive sono occupate al 2%, abbiamo ritenuto di anticipare di 6 settimane la scadenza dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid per i sanitari e quindi il reintegro degli operatori non vaccinati. Il dibattito in merito mi sembra surreale, dovremmo parlare di altro - ha aggiunto Gemmato -. Probabilmente c’è stato fino a oggi un approccio ideologico alla gestione della pandemia da coronavirus. Ora la politica ritorna centrale e la politica fa questo: analizza i fenomeni scientifici, analizza i dati e prende le decisioni”.

Le richieste di dimissioni

Le parole di Marcello Gemmato sui vaccini hanno provocato subito un vespaio di polemiche. Uno dei primi a contestare il concetto espresso dal sottosegretario è stato il popolare medico Matteo Bassetti: “Ma come si fa a dire che non c’è prova scientifica che i vaccini anti-Covid sono serviti a salvare la vita a milioni di persone? Basterebbe saper leggere la letteratura scientifica. Un bel tacer non fu mai scritto…”.

Molto più diretto è stato Carlo Calenda: “Gemmato si deve dimettere. Un sottosegretario alla Salute che non prende le distanze dai novax è decisamente nel posto sbagliato”. Un concetto questo in Azione ripreso anche da Mariastella Gelmini.

Posizioni simili anche da parte di Alessia Morani del Pd che ha parlato di “gravissime affermazioni sui vaccini”, mentre pure Enrico Letta ha sottolineato come il sottosegretario “non può rimanere in carica”.

In difesa di Gemmato è intervenuto invece il senatore della Lega Claudio Borghi: “Ma che è? L’inquisizione? Fa benissimo Marcello Gemmato ad avere dei dubbi perché la storia scientifica di questa pandemia è ancora tutta da scrivere. Dovrebbero dimettersi tutti quelli che hanno infestato i media con certezze assolute che poi alla fine non si sono rivelate tali”.

In seguito il sottosegretario di Fratelli d’Italia ha provato ad aggiustare il tiro: “Mie parole decontestualizzate, i vaccini sono armi preziose”.

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