La Germania manda in rosso i titoli della difesa con la notizia che non finanzierà nuovi aiuti all’Ucraina. Cosa c’è di vero? I guai di bilancio continuano a Berlino.
Le difficoltà tedesche sul bilancio colpiscono anche la spesa per la difesa dell’Ucraina, mandando in tilt i principali titoli del settore europei negli scambi mattutini del 19 agosto.
Un rapporto pubblicato nel fine settimana dai media locali ha infatti suggerito che la Germania non finanzierà più nuove richieste di aiuti all’Ucraina nel tentativo di frenare la spesa. Il governo ha però respinto tale affermazione in una conferenza stampa, affermando che il Paese continuerà a sostenere la nazione attaccata dalla Russia per tutto il tempo necessario.
La confusione sembra comunque dominare l’esecutivo, soprattutto in ambito finanziario. La “faziosa” coalizione tedesca formata da socialdemocratici di sinistra, liberali e Verdi ecologisti ha avuto difficoltà a rispettare l’obiettivo di spesa della NATO a causa di regole che limitano l’entità dei prestiti che può contrarre lo Stato. Far quadrare il prossimo bilancio non è stata impresa facile per una Germania oggi in crisi. Il tema della difesa ucraina, quindi, è diventato cruciale.
La Germania non finanzierà più l’Ucraina? Facciamo chiarezza
La tedesca Rheinmetall è scesa fino al 5,1% a Francoforte e la Hensoldt è crollata del 7,6% prima di ridurre alcune delle perdite. La norvegese Kongsberg Gruppen è scesa fino al 4% e anche l’italiana Leonardo ha viaggiato in rosso.
Un paniere di azioni europee esposte al settore della difesa monitorato da Goldman Sachs Group Inc. è sceso fino al 3,4%, pur restando in rialzo del 46% quest’anno, dopo che gli investitori si sono riversati nel settore nel contesto di disordini geopolitici globali.
Il tonfo della mattinata del 19 agosto ha un solo responsabile: la Germania. Sabato, il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha riferito che, mentre gli attuali programmi di aiuti tedeschi all’Ucraina dovrebbero generalmente continuare, ulteriori richieste di supporto militare non saranno approvate. Come riferito da Financial Times, il ministro delle Finanze Christian Lindner ha scritto ai colleghi per porre il veto a nuovi aiuti militari all’Ucraina.
La notizia ha trascinato in ribasso il comparto europeo. Berlino è il più grande donatore militare dell’Ucraina dopo gli Stati Uniti.
Quest’anno erogherà circa 7,5 miliardi di euro di aiuti militari a Kiev. Le pressioni di bilancio significano che questa cifra è già destinata a scendere: la bozza dei piani di spesa del governo per il 2025 stanzia 4 miliardi di euro.
La Germania spera che l’Ucraina riesca a soddisfare la maggior parte delle sue esigenze militari con i 50 miliardi di dollari di prestiti provenienti dai proventi dei beni russi congelati, approvati dal G7, e che i fondi destinati agli armamenti non saranno utilizzati completamente.
“Il finanziamento dell’Ucraina è garantito per il prossimo futuro grazie agli strumenti europei e ai prestiti del G7”, ha affermato il ministro delle finanze tedesco Christian Lindner. In sostanza, per il ministero delle Finanze nuove misure potranno essere garantite solo con coperture che il bilancio nazionale tedesco non avrebbe.
Circa 8 miliardi di euro sono già stati stanziati per l’esercito ucraino nel 2024, e i 4 miliardi di euro per il 2025 sono già un eccesso, secondo il settimanale. “Il piatto è vuoto”, ha riferito il quotidiano Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (FAS).
Quel che è certo è che la Germania si trova in difficoltà nel far quadrare il bilancio. La pressione sulla spesa militare - esercitata dalla Nato su tutta Europa - rischia di mandare in tilt conti nazionali già in sofferenza.
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