La Germania può permettersi indice contagio oltre 1, l’Italia no. Ecco perché

Violetta Silvestri

12/05/2020

In Germania è Fase 2, co allentamento delle restrizioni. L’indice di contagio, però aumenta. Perché nella nazione tedesca non è allarme? Una risposta c’è ed evidenzia la differenza con l’Italia.

La Germania può permettersi indice contagio oltre 1, l’Italia no. Ecco perché

La Germania è in piena Fase 2 e, come previsto, il numero dei positivi è in salita. Ad aumentare, stando ai dati ufficiale, è anche l’indice di contagio, sotto osservazione in tutti i Paesi.

L’allarme, però, non è scattato nella nazione tedesca. Almeno fino a questo momento. Come mai? Le misure di allentamento non sono state messe in discussione: il classico atteggiamento di rigore della Germania rende lo Stato davvero sicuro?

Una risposta sull’approccio di Berlino nella gestione della pandemia e, soprattutto, della delicata Fase 2 - da monitorare con attenzione per evitare una nuova ondata - viene da una fotografia del sistema sanitario.

Un tema, questo, di grande rilevanza per capire quanto una nazione può permettersi una salita nei contagi. Ecco quindi che si spiega anche perché la Germania può tollerare un indice oltre 1 e l’Italia no.

Germania: indice contagio sopra 1, ma senza allarme. Perché? La differenza con l’Italia

I dati ufficiali parlano chiaro: il tasso di infezione della Germania è rimasto al di sopra di 1 negli ultimi giorni. A sottolinearlo è il Robert Koch Institute (RKI).

L’indice di contagio del coronavirus in Germania oscilla tra 1,07, 1,13 e 1,1 all’inizio della seconda settimana di maggio, mostrando un trend in salita rispetto ai dati intorno allo 0 registrati quando è iniziata la Fase 2.

La nazione tedesca aveva messo in conto un incremento dei positivi con l’avvio delle aperture sul territorio. L’allerta c’è, ma non si sta trasformando in un vero e proprio allarme al punto da mettere in discussione le misure della Fase 2.

Viene, quindi, da chiedersi: come mai la Germania può permettersi un indice di infezione superiore a 1 e l’Italia no.

La risposta risiede nell’efficienza sanitaria. Lo Stato tedesco è partito già avvantaggiato in questa pandemia, con il più alto numero di posti letto in terapia intensiva per abitanti di tutta Europa. Sono quasi 30 per 100.000 persone, mentre l’Italia ne possiede 12,5, meno della metà.

Inoltre, prima di avviare la Fase 2 la Germania ha sottoposto ad attenta verifica la capacità del sistema ospedaliero e sanitario, provvedendo al suo miglioramento proprio in funzione anti-coronavirus.

Sono 31.000 i letti in terapia intensiva disponibili e nella capitale è stato messo a disposizione un ospedale nuovo da utilizzare solo in caso di emergenza COVID-19 capace di curare 500 malati.

La pressione ospedaliera, quindi, in Germania non c’è e questo consente alla nazione di continuare la Fase 2 in relativa tranquillità, anche con un aumento dell’indice contagi.

Pur ricordando che il coronavirus resta un’infezione potenzialmente fatale, l’RKI ha affermato che i pazienti occupano 19.732 posti letto - 1.650 in terapia intensiva - con altri 12.096 posti letto pronti in riserva in 1.226 cliniche in tutta la nazione.

Un quadro che non corrisponde a quello italiano, dove l’allerta sulla capacità di risposta degli ospedali è massima e non può permettersi un indice di infezione superiore a 1.

Fase 2 in Germania: cosa sta succedendo?

Anche in Germania, comunque, non manca la confusione sulla gestione della Fase 2. I diversi Lander, infatti, possono decidere di allentare ulteriormente le misure nei propri territori.

Gli esperti hanno messo in guardia che tali differenziazioni potrebbero causare problemi. Intanto, però, Angela Merkel ha invitato la popolazione tutta a seguire le regole basilari di distanziamento sociale e comportamento, ancora piuttosto rigide in Germania.

Attualmente, 16 stati tedeschi hanno ritirato ulteriori restrizioni COVID-19.

I ristoranti sono stati riaperti per gli abitanti degli stati occidentali della Bassa Sassonia e della Renania Settentrionale-Vestfalia (NRW), anche se in base a rigide regole che separano gli ospiti di almeno 1,5 metri.

Musei e gallerie d’arte hanno potuto riaprire le loro porte ad Amburgo, nella Renania-Palatinato e nella Bassa Sassonia.

Nello stato nordoccidentale dello Schleswig-Holstein, in quello nord-orientale del Brandeburgo e nello stato meridionale della Baviera, ai residenti è ora nuovamente consentito di incontrare in pubblico persone di un’altra famiglia.

A Berlino e nel Meclemburgo-Pomerania Anteriore, i centri massaggi e gli studi per tatuaggi possono ora riaprire in base a rigide normative.

La Germania, quindi, continua sulla strada della normalità. Anche con indice di contagio sopra 1 e con ampi rallentamenti nei Lander.

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