La biografia, la pensione, il vitalizio e cosa fa oggi Gianfranco Fini, l’ex presidente della Camera e leader di Alleanza Nazionale ora condannato a due anni e otto mesi per riciclaggio.
Cosa fa ora Gianfranco Fini? Una domanda questa che in molti si saranno fatti vista la condanna da parte della Quarta sezione penale del Tribunale di Roma a due anni e otto mesi per riciclaggio
La vicenda è quella riguardante l’acquisto - datato 2008 - di un appartamento a Montecarlo che era stato lasciato in eredità dalla contessa Annamaria Colleoni ad Alleanza Nazionale. Per Elisabetta Tulliani - compagna di Gianfranco Fini - la condanna è stata invece di 5 anni.
“Non sono deluso: non sono stato ritenuto responsabile di riciclaggio, evidentemente l’unica cosa che ha impedito di assolvermi è l’autorizzazione alla vendita dell’appartamento che è del tutto evidente non è stata da me autorizzata - è stato il commento alla sentenza da parte di Fini -. Me ne vado più sereno di quello che si può pensare dopo 7 anni di processi. Ricordo a me stesso che per analoga vicenda una denuncia a mio carico fu archiviata dalla procura di Roma”.
“Ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello di comprare la casa di Montecarlo - aveva dichiarato in precedenza Elisabetta Tulliani in qualche modo scagionando il suo compagno -. Non ho mai detto a Fini la provenienza di quel denaro, che ero convinta fosse di mio fratello”.
Forse in molti si sono dimenticati che stiamo parlando di uno dei politici più importanti della seconda Repubblica, capace a seguito della svolta di Fiuggi di portare una pattuglia di ex del Movimento Sociale Italiano al governo grazie alla nascita di Alleanza Nazionale di cui è stato presidente dal 1995 al 2008.
Alleanza Nazionale è stata una delle colonne del centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, unendosi poi nel 2008 con Forza Italia per dare vita al Popolo della Libertà, dalle cui ceneri sono nati poi gli attuali Fratelli d’Italia.
In quegli anni Gianfranco Fini è stato ministro degli Esteri e presidente della Camera, provando poi nel 2011 a sganciarsi da Silvio Berlusconi rompendo con l’ex presidente del Consiglio e fondando Futuro e Libertà che, alle elezioni del 2013, in coalizione con Scelta Civica di Mario Monti è risultato essere un autentico flop con solo lo 0,4% dei voti raccolti.
Una debacle che ha sancito in qualche modo la fine della carriera politica di Fini, che adesso è tornato a far parlare di se per la vicenda giudiziaria che lo sta riguardando.
Vediamo allora la biografia di Gianfranco Fini, dando uno sguardo anche ai guadagni passati, alla pensione e al vitalizio dell’ex presidente della Camera e leader di Alleanza Nazionale.
La biografia di Gianfranco Fini
Nome: Gianfranco Fini
Data di nascita: 3 gennaio 1952
Luogo: Bologna
Famiglia: separato, la sua attuale compagna è Elisabetta Tulliani; in totale ha tre figli
Istruzione: laurea in Pedagogia
Lavoro: in pensione
Partito: non è iscritto a nessun partito, in passato è stato presidente di Futuro e Libertà, Alleanza Nazionale e Movimento Sociale Italiano
Ruolo: ex presidente della Camera ed ex ministro degli Esteri
Curiosità: è un tifoso della Lazio
Gianfranco Fini: pensione e vitalizio
Durante la sua lunga carriera politica, Gianfranco Fini è stato deputato in maniera ininterrotta dal 1983 fino al 2013 per ben otto legislature; tra il 1989 e il 2004 inoltre è stato europarlamentare per tre legislature.
Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. A questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.
Deputati e senatori hanno diritto poi anche a un assegno di fine mandato, che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo: per Fini la liquidazione secondo un articolo di Libero sarebbe stata di 260.000 euro.
Un europarlamentare invece al giorno d’oggi riceve uno stipendio che oscilla tra i 16.000 e i 19.000 euro al mese, con l’importo che può variare a seconda della frequenza con cui si è partecipato alle sedute. Inoltre c’è anche un vitalizio che scatta al compimento dei 63 anni: si tratta del 3,5% della retribuzione per ciascun anno, diciamo che in media supera i 2.700 euro al mese.
Attualmente Gianfranco Fini è in pensione e, stando sempre all’articolo di Libero del 2013, ha diritto a un vitalizio da 6.200 euro netti al mese, mentre Il Giornale sempre all’epoca ha scritto anche di una pensione mensile da 2.600 euro netti.
Dopo la riforma delle pensioni dei parlamentari e dei vitalizi, un articolo del Sole 24 Ore del 2018 ha parlato di “vitalizi immutati per chi col passaggio al contributivo avrebbe visto aumentare l’assegno come Massimo D’Alema (da 9.893 a 10.142) e Gianfranco Fini (da 10.631 a 11.929)”.
Quanto alle dichiarazioni dei redditi, in quella del 2011 Gianfranco Fini ha dichiarato un reddito imponibile pari a 201.115 euro come riportato sempre dal Sole 24 Ore. Alla luce dei tanti ruoli svolti in passato e delle riforme previdenziali per gli ex parlamentari, appare complicato calcolare quanto guadagni oggi l’ex presidente della Camera.
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