GNL, ecco come sta cambiando il mercato mondiale del gas

L’Europa ha affrontato la crisi energetica più grave della sua storia moderna nel 2022. L’invasione della Russia dell’Ucraina portò i prezzi del gas a livelli mai visti, con picchi di oltre 340 euro per megawattora (MWh) il 26 agosto 2022 - un aumento annuale di oltre il 640 percento. Un anno dopo, tuttavia, i prezzi sono tornati alla media del periodo 2019-2021. I rischi non sono del tutto scomparsi. Tuttavia, un ritorno così rapido alla normalità dopo la crisi era impensabile solo pochi anni fa. Una serie di fattori ha contribuito a questo risultato, il principale dei quali è la crescente flessibilità del commercio del gas, in particolare del gas naturale liquefatto (GNL), che si è espanso rapidamente negli ultimi anni. Dal 2011 al 2021, il commercio interregionale di GNL è cresciuto più di quattro volte più velocemente del commercio tramite gasdotti. E nel 2020, per la prima volta, la quota di gas venduto come GNL ha superato il commercio tramite gasdotti.

La crescita del commercio globale di GNL ha importanti implicazioni per la sicurezza energetica, poiché fornisce ai paesi l’accesso a una vasta gamma di forniture di gas naturale e contribuisce a ridurre la dipendenza da una singola fonte. L’Europa ne ha tratto benefici diretti: quando la guerra in Ucraina è iniziata alla fine di febbraio 2022, ha scatenato il panico per possibili carenze di gas. Entro ottobre, tuttavia, le navi cisterna di GNL facevano la fila nei terminal europei.
Sebbene il peggio della crisi sembri essere passato, il suo impatto si farà sentire ancora per anni, in particolare sul commercio del gas, sui principali mercati importatori e sulla dinamica della concorrenza tra i maggiori esportatori. [...]