Google: niente benefit per dipendenti in smart working

Marco Ciotola

11/05/2020

Niente bonus spesa né benefit di ogni tipo per i dipendenti Google in smart working. La politica

Google: niente benefit per dipendenti in smart working

Niente benefit per i dipendenti Google in smart working. Nel chiarire il punto tramite un comunicato interno - poi visionato dalla CNBC - la compagnia ha spiegato che per il momento sono sospesi tutti i bonus riguardanti cibo, bevande, sport, viaggi e spese extra, che solitamente caratterizzano le politiche del colosso di Mountain View per agevolare la vita e il benessere dei suoi impiegati.

A partire dalla settimana scorsa, le direttive sono cambiate e anche l’utilizzo del budget aziendale è congelato, con i vertici impegnati a preservare le casse aziendali in vista di quello che hanno definito “un secondo trimestre molto difficile”.

La compagnia ha già annunciato il taglio di metà budget sul fronte marketing e il blocco delle assunzioni per la quasi totalità delle divisioni, oltre ad aver interrotto percorsi di formazione per molti dei suoi dipendenti.

Anche se da Mountain View nessuno ha ufficialmente motivato queste ultime decisioni, non è difficile immaginare che l’emergenza coronavirus e il conseguente impegno per istituire un fondo piccole imprese e un fondo COVID-19 abbiano influito molto.

Google: niente benefit per dipendenti in smart working

Usualmente molte divisioni lavorative di Google hanno budget designati per eventi interni e viaggi, rimasti ovviamente inutilizzati causa coronavirus. La compagnia ha chiarito che non possono essere utilizzati per altri scopi.

In più, per quanto riguarda benefit come snack, regali, cene o sport, al momento non ci sarà possibilità per i dipendenti di usufruirne. Questo - ha spiegato la compagnia - aiuterà a garantire la conformità fiscale e una maggiore correttezza tra team, vista la possibilità che alcuni bonus vengano utilizzati a sproposito.

Anche enti di beneficienza non rientrano tra i possibili beneficiari di questi budget, come motivato dalla compagnia:

“Sappiamo che i ’googler’ [dipendenti di google, ndr] sarebbero felici di aiutare le loro comunità a sostenere gli sforzi sanitari necessari per via del coronavirus, ma il bilancio interno non può essere donato a enti o organizzazioni benefiche locali”.

Da Mountain View hanno aggiunto che se i lavoratori vogliono intervenire sul fronte benefico, possono consultare il sito web interno che dettaglia tutte le possibilità di contribuzione alla causa sanitaria elencate dalla compagnia.

Mentre il cibo gratuito ha rappresentato uno degli argomenti più discussi tra i dipendenti che lavorano da casa, che una volta godevano di diverse libertà su questo fronte, libertà impossibili da mantenere o convertire una volta passati in forma di lavoro agile.

I pochi costretti a lavorare dagli uffici stanno ricevendo dalla compagnia i cosiddetti pranzi al sacco, con le mense che restano ancora chiuse sulla scia dell’emergenza sanitaria.

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