Google rimuove il completamento automatico a tema elezioni USA

Marco Ciotola

14/09/2020

Trump è ...? Biden è ...? No. Google rimuove il cosiddetto autocomplete legato a candidati e votazioni statunitensi. I dettagli

Google rimuove il completamento automatico a tema elezioni USA

Google sta rimuovendo la funzionalità di completamento automatico nelle ricerche a tema elezioni USA. Il gigante di Mountain View ha appena annunciato che è in corso una revisione dei suoi suggerimenti di ricerca, il cosiddetto autocomplete, in vista delle presidenziali statunitensi.

Il completamento automatico di Google ha lo scopo di prevedere ciò che l’utente intende cercare in base a quello che ha digitato fino a quel momento. Un algoritmo che si basa su fattori come la popolarità di un determinato tema e cosa altre persone hanno già digitato e richiesto sull’argomento.

Ma, in pieno scenario elettorale, simili suggerimenti potrebbero essere visti come un sostegno o un’opposizione a partiti e candidati politici. Così la piattaforma li congelerà, così come congelerà la funzione anche per informazioni relative alla partecipazione alle elezioni, come i metodi di voto, i requisiti o lo stato dei seggi elettorali.

Google rimuove il completamento automatico a tema elezioni USA

Per fare un esempio pratico, basti evidenziare che frasi come “Trump è...” o “Biden è...” non avranno più nessun suggerimento di completamento automatico. Ma anche ricerche simili a “si può votare per telefono” o «non si può votare per telefono» non verranno visualizzate nel completamento automatico.

La mossa arriva in contemporanea agli sforzi di Facebook, Twitter e altri giganti tech per gestire la disinformazione in vista delle imminenti elezioni di novembre:

“Vogliamo cercare di fare molta attenzione al tipo di informazioni che evidenziamo nella funzione di ricerca data la loro importanza. Vista la preoccupazione per le elezioni e le informazioni che circolano, preferiamo essere particolarmente conservatori in questo caso”,

ha affermato David Graff, senior director delle policy di Google.

Graff ha evidenziato come suggerimenti “apparentemente innocui” potrebbero in qualche modo condizionare un indirizzo politico e variare lo scenario elettorale, “cambiare la politica”.

Ecco perché da questo punto di vista - ha proseguito - l’azienda vuole evitare di sbagliare e agire preventivamente e in modo cautelare:

“Quello che ci preme davvero è impedire che informazioni errate finiscano per emergere dalla funzionalità di completamento automatico”.

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