Granchio blu in Italia, quanti danni per l’economia: perché, dove si trova e quali sono i rischi

Alessandro Nuzzo

25/07/2023

Originaria dell’Atlantico, questa specie aliena è molto aggressiva e sta creando seri danni all’ecosistema. Le regioni chiedono provvedimenti urgenti.

Granchio blu in Italia, quanti danni per l’economia: perché, dove si trova e quali sono i rischi

In Italia c’è un allarme per il granchio blu, crostaceo originario delle coste di Usa, Argentina e Nuova Scozia arrivato in Europa probabilmente a bordo di navi mercantili e che oggi si sta diffondendo rapidamente soprattutto nella zona dell’Adriatico.

C’è preoccupazione perché si tratta di una specie molto aggressiva capace di fare razzia soprattutto di molluschi ma anche avanotti e vegetali causando gravi danni all’ecosistema ma anche all’economia ittica del territorio. Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno chiesto provvedimenti urgenti al governo arrivando anche ad ipotizzare una richiesta di stato di calamità naturale. Questo permetterebbe di accedere a fondi per fare ricerca su questo granchio e studiare possibili soluzioni.

Al momento il governo ha autorizzato il prelievo forzato di questo crostaceo e in alcuni ristoranti è già in vetrina in vendita con piatti che hanno un costo inferiore anche ad un semplice spaghetto con le vongole.

Granchio blu: cos’è e dove si trova

Il nome scientifico di questo crostaceo è Callinectes sapidus Rathbun. Si tratta di una specie originaria dell’Atlantico che forse grazie a navi mercantili e a clima favorevole, è arrivato nei nostri mari dove si sta riproducendo rapidamente fino a creare una vera emergenza.

Il primo avvistamento nelle coste italiane risale al 2008 quando fu trovato in Basilicata, poi man mano è comparso in Abruzzo, Puglia e Alto Adriatico. Nell’ultimo quinquennio esemplari sono stati segnalati anche nel Meridione Occidentale, lungo le coste campane. Segnalazioni sono arrivate anche in Lazio, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Sicilia.

Al momento a preoccupare maggiormente è la zona dell’Alto Adriatico tra Emilia e Veneto dove la presenza è diventata costante ed elevata. Si pensi che ogni femmina produce 2 milioni di uova ed è quindi secondo gli scienziati impossibile estirparlo anche perché non presenta nemici in natura se non l’uomo.

Questo granchio può arrivare a crescere fino a 15 centimetri di lunghezza per 23 di larghezza. Presenta un corpo più largo, di forma ellittica, con due spuntoni ai due lati del corpo e margine anteriore seghettato. Il ventre e la parte terminale sono di colore blu intenso e da qui l’origine del nome.

Si tratta di una specie onnivora che mangia di tutto ma predilige soprattutto molluschi come vongole e cozze. È molto aggressivo oltre ad essere molto veloce. La sua velocità lo spinge ad alimentarsi in continuazione, motivo per il quale devastano coltivazioni ittiche e banchi di pesce ma non solo: le sue chele distruggono anche reti da pesca causando gravi danni agli allevamenti ittici.

Quali rischi

Si tratta di una specie molto aggressiva che nell’ultimo periodo è cresciuta tanto di numero e per questo è arrivata a livelli preoccupanti. Le associazioni degli itticoltori chiedono provvedimenti urgenti al governo per provare ad arginare il problema. Impossibile eliminarlo dalle acque, ciò che si può fare è pescarlo e dare modo ai pescatori di commercializzarlo.

Le regioni chiedono quindi che venga promosso il consumo alimentare di questo granchio blu in modo da incentivarne il commercio e la pesca creando quindi un indotto per i pescatori danneggiati dal calo di produzione soprattutto di molluschi. Qualcuno ha già preso la palla al balzo e sta già proponendo piatti a base di granchio blu.

Oltre a questo le associazioni chiedono un monitoraggio dei danni per vedere poi riconosciuto dal ministero lo stato di calamità con adeguati ristori agli addetti ai lavori danneggiati.

Da non perdere su Money.it

Argomenti

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.