La guerra commerciale è realtà: il 6 luglio passerà alla storia. Il punto della delicata situazione internazionale.
Il 6 luglio 2018 passerà alla storia come il giorno in cui ha preso il via la temuta guerra commerciale tra gli USA e la Cina.
Nonostante nelle ultime settimane si sia spesso sentito parlare di un conflitto dei dazi già iniziato, la giornata di oggi ha rappresentato un punto di svolta nei rapporti tra le due più grandi economie del mondo, Pechino e Washington.
Le tariffe a lungo minacciate sono entrate in vigore e sono stati gli USA a compiere il primo passo in una guerra commerciale che non pare aver particolarmente spaventato le Borse, almeno per il momento.
La guerra commerciale diventa realtà: l’accaduto
Allo scoccare della mezzanotte di Washington (circa mezzogiorno a Pechino), l’amministrazione di Donald Trump è passata dalle parole ai fatti ed ha ufficialmente imposto 34 miliardi di dollari di tariffe sulle importazioni del Dragone, dando il via alla temuta guerra commerciale.
La Cina, dal canto suo, non ha sfruttato il vantaggio temporale che le avrebbe permesso di compiere la prima mossa ben 12 ore prima. Eppure, non appena i dazi di Trump sono entrati in vigore, il Paese ha minacciato l’arrivo di tariffe della stessa portata sulle importazioni dagli Stati Uniti.
“Hanno lanciato la più grande guerra commerciale della storia dell’economia,”
si legge nel comunicato rilasciato dal ministero del Commercio che ha altresì parlato di «bullismo commerciale».
La nota di Pechino ha alzato il velo su una retaliation in merito alla quale non sono stati forniti però particolari dettagli. Sulla base dei botta e risposta delle ultime settimane, comunque, si prevede che la risposta cinese alla guerra commerciale prenderà di mira soprattutto semi di soia e settore automobilistico.
Cosa accadrà adesso
Questa prima ondata di tariffe che ha dato ufficialmente il via alla guerra commerciale sarà seguita da una seconda tornata di dazi dal valore di 16 miliardi di dollari, ma non solo. A chiarire quelle che saranno le prossime tappe del conflitto USA-Cina è stato lo stesso presidente americano in un discorso tenuto qualche ora fa all’Air Force One.
“Scatteranno altri 16 miliardi fra due due settimane. Poi, come sapete, abbiamo $200 miliardi in sospeso e ulteriori $300 miliardi. Ok? Quindi abbiamo $50 più $200 più quasi $300,”
per un totale di circa 550 miliardi di dollari di dazi sulle importazioni dalla Cina.
La reazione dei mercati
L’inizio della guerra commerciale non pare aver particolarmente spaventato l’andamento delle Borse asiatiche, avvicinatesi alla fine della sessione con rialzi che in alcuni casi hanno superato il singolo punto percentuale.
Tra gli esempi più lampanti sicuramente quello di Tokyo, che ha archiviato gli scambi con un rialzo dell’1,18%. Bene anche lo Shanghai ancora a +0,78% e l’Hang Seng a +0,9%. In rialzo anche la Corea del Sud, con un Kospi a +0,85%.
Al momento non è chiaro quando e come si concluderà la guerra commerciale tra USA e Cina. Le minacce di Trump hanno incontrato le pronte risposte di Pechino e un’escalation della tensione che ha ripetutamente influenzato i mercati internazionali. Senza l’ombra di meeting programmati tra le due potenze, una veloce risoluzione della questione appare al momento poco probabile.
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