La questione della Digital tax rischia di trasformarsi in una nuova guerra commerciale. Il rischio è un collasso ulteriore del PIL globale: le previsioni.
La Digital tax si trasformerà in una ennesima guerra commerciale?
L’allarme è dell’OCSE, che ha avvertito le potenze mondiali: senza un accordo sulla tassazione dei colossi tech l’economia globale potrebbe perdere più dell’1% della produzione all’anno.
Un colpo durissimo, che andrebbe a impattare sulle giù deboli previsioni di crescita a causa dell’impatto del coronavirus.
Riscrivere le norme fiscali per i giganti del web è fondamentale e richiede collaborazione: questo il messaggio - che è un vero e proprio monito- dell’organizzazione. Una guerra commerciale per la Digital tax, più volte paventata, sarebbe una minaccia pesante.
Digital tax: accordo o guerra commerciale?
Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Irlanda - solo per citare alcune nazioni coinvolte in una disputa di lunga data - non hanno finora trovato una sintesi su come adattare il sistema fiscale alla nuova economia digitale.
Nel mirino sono finite soprattutto i colossi come Apple, Facebook e Amazon, dai guadagni stellari e ancora di più sotto i riflettori sulla scia della pandemia di coronavirus. I giganti della tecnologia, infatti, hanno approfittato dell’ampio uso dei servizi online durante il lockdown nel mondo.
Quasi 140 Paesi hanno deciso venerdì 9 ottobre di continuare i colloqui nel 2021, dopo che lo scoppio della pandemia e l’esitazione degli Stati Uniti prima delle elezioni presidenziali hanno schiacciato le speranze di raggiungere un accordo quest’anno.
La pressione pubblica sta crescendo sulle grandi multinazionali affinché paghino la loro quota in base alle norme fiscali internazionali, soprattutto dopo che la crisi post-COVID ha gravato sui bilanci nazionali.
L’obiettivo è aggiornare le regole sulle tasse digitali internazionali e scoraggiare le grandi società della rete dal fare profitti in Paesi a bassa tassazione come l’Irlanda.
In assenza di un nuovo regolamento internazionale, un numero crescente di Governi sta pianificando le proprie tasse sui servizi digitali, il che ha provocato minacce di ritorsioni commerciali da parte dell’amministrazione Trump.
Tassa digitale e PIL mondiale: cosa accadrà?
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha avvertito che i Paesi devono raggiungere un accordo o rischiano di danneggiare ulteriormente l’economia globale.
Senza un’intesa, infatti, lo scenario di una guerra commerciale diventa realistico, con una riduzione del PIL globale di oltre l’1% l’anno, secondo le stime dell’OCSE.
Al contrario, nuove regole per la tassazione digitale e una proposta fiscale minima globale aumenterebbero l’imposta globale sul reddito delle società in tutto il mondo dall’1,9% al 3,2%, o da circa $ 50 miliardi a $ 80 miliardi all’anno.
L’OCSE ha presentato una nuova serie di principi tecnici che, se implementati, potrebbero portare $ 100 miliardi di entrate fiscali aggiuntive in tutto il mondo.
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