Guerra Commerciale: ripartiti i negoziati, ecco cosa può succedere ora

Luca Fiore

23 Settembre 2019 - 17:34

Dei tre scenari delineati da Goldman Sachs, è il secondo quello con cui dovremmo avere a che fare nelle prossime settimane.

Guerra Commerciale: ripartiti i negoziati, ecco cosa può succedere ora

“Produttivi”. Così l’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Robert Lighthigher, ha definito i primi due giorni (giovedì 19 e venerdì settembre) del nuovo round di colloqui sull’asse Wasghington-Pechino.

Sulla stessa linea le indicazioni che arrivano dalla Cina, dove il Ministero del Commercio ha valutato le trattative “costruttive”.

Guerra Commerciale: Trump, accordo serve più a Cina

Indicazioni come sempre contrastanti quelle fornite dal Presidente Trump, secondo cui “la Cina vuole un accordo più degli Stati Uniti visto che stiamo incassando miliardi di dollari in dazi”.

Le tensioni con la Cina sono state definite “una scaramuccia” visto che con l’omologo cinese, Xi Jinping, “il rapporto è fantastico”.

Per quanto riguarda l’ipotesi giornalistica di un accordo funzionale all’appuntamento elettorale del 2020, “non credo di aver bisogno di raggiungere un accordo prima delle presidenziali”, ha detto il Potus.

Dello stesso avviso Goldman Sachs, secondo cui “l’opinione pubblica esercita un’influenza limitata sull’Amministrazione. Anche se la guerra commerciale non è popolare a livello nazionale e in Stati chiave, l’atteggiamento dell’opinione pubblica statunitense verso la Cina è peggiorato e un accordo che potrebbe essere dettato dalla fretta o innescato da motivazioni politiche potrebbe essere accolto negativamente”.

Guerra Commerciale: tre i possibili scenari per Goldman Sachs

A questo punto, Goldman Sachs ritiene che siano essenzialmente tre i possibili scenari che ci potremmo trovare di fronte:

  • un’escalation della tensione con l’applicazione di nuove tariffe;
  • una pausa, con le tariffe annunciate che restano in vigore e l’incertezza prosegue;
  • un accordo che dovrebbe prevedere un abbassamento dei dazi.

Per gli analisti dell’investment bank statunitense, per quanto riguarda le prossime settimane l’ipotesi più probabile è la seconda.

“Alla luce delle crescenti concessioni che le parti si sono fatte, una pausa sembrerebbe essere lo scenario più probabile sulle prossime settimane, mentre continue escalation della tensione appaiono meno probabili”.

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