Olimpiadi di Parigi, Macron ha chiesto una tregua olimpica che fermerebbe tutte le guerre: intanto l’ambasciatore francese è tra i pochi a essere andato al giuramento di Putin.
Fermare la guerra in Ucraina e tutti gli altri conflitti sparsi nel mondo durante il periodo dei Giochi. Questa è la richiesta da parte di Emmanuel Macron in vista delle Olimpiadi che si terranno questa estate a Parigi.
Se negli ultimi mesi Macron ha fatto parlare di sé soprattutto per l’ipotesi di inviare truppe francesi a sostegno di quelle ucraine - una mossa che di fatto rischierebbe di generare una guerra mondiale -, adesso l’inquilino del’Eliseo di colpo è tornato a sventolare la bandiera della pace.
La tregua olimpica nell’antichità ha sempre accompagnato i Giochi, essendo stata in vigore in tutta la Grecia dove più che uno stop alle guerre veniva chiesto di congelare tutte le conflittualità e le inimicizie per non disturbare lo svolgimento delle gare.
Tornando ai giorni nostri, Emmanuel Macron adesso ha invocato una tregua olimpica trovando la sponda anche di Xi Jinping, il presidente cinese che prima di volare in Serbia per firmare decine di accordi commerciali con Belgrado si è intrattenuto due giorni proprio a Parigi dove ha incontrato anche Ursula von der Leyen.
“Ti ringrazio per aver mostrato il tuo desiderio durante i nostri colloqui di chiedere a tutte le parti di avere una tregua olimpica - ha detto Macron riferendosi a Xi -, una tale tregua per tutti i teatri di guerra potrebbe aiutare a raggiungere una pace duratura nei conflitti”.
Macron: dalla guerra alla tregua olimpica
Difficile capire quale sia la strategia di Emmanuel Macron. In grande difficoltà nei sondaggi elettorali in patria in vista delle elezioni europee di giugno, di recente il presidente francese ha paventato più volte la possibilità di inviare soldati in Ucraina.
“Se i russi sfondano non escludere le truppe”. Oppure “la Russia non può e non deve vincere questa guerra” fino a un esplicito “prepariamoci alla guerra”. Nelle ultime settimane le frasi bellicistiche di Macron hanno spaventato non solo l’Europa, ma il mondo intero.
Quando è scoppiata la guerra in Ucraina il presidente francese è stato tra i più attivi nel cercare di trovare una soluzione diplomatica. Con il passare del tempo però - secondo alcuni analisti anche a causa della perdita di influenza della Francia in Africa tutto a vantaggio della Russia - le sue posizioni sono mutate in maniera radicale.
Negli ultimi mesi Macron sembrerebbe aver gettato i presupposti per un futuro allargamento del conflitto in Ucraina, tracciando diverse linee rosse che se oltrepassate porterebbero a un intervento dell’Occidente.
Ora invece eccolo parlare di tregua olimpica e chiedere il sostegno di Xi Jinping, leader vicino a Vladimir Putin, tornando così a parlare di pace, il tutto mentre l’ambasciatore francese - insieme a quello di Ungheria e Slovacchia - è stato l’unico a essere presente alla cerimonia di giuramento del presidente russo a seguito dell’ennesimo successo elettorale.
“Abbiamo criticato come tutti le condizioni in cui Putin è stato rieletto qualche mese fa ma è il capo di Stato e non lo abbiamo deciso noi - ha cercato di spiegare a Sky Tg24 Martin Briens, ambasciatore francese in Italia -. Non possiamo fare un cambio di regime, non possiamo intervenire su questo in Russia. Dunque la conclusione logica è che il nostro ambasciatore parteciperà. Questo però non significa in alcun modo che noi siamo meno critici rispetto a quello che è successo con l’aggressione in Ucraina. Anzi, è il contrario”.
Cosa abbia in mente la Francia appare essere al momento una sciarada, il tutto mentre la guerra va avanti e la Russia sarebbe sul punto di sfondare le linee difensive ucraine: più che pensare a una tregua olimpica, Macron farebbe meglio a invocare tavoli diplomatici degni di tal nome per gettare le basi per una vera pace duratura e credibile.
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