In una intervista Boris Johnson ha attaccato Francia, Germania e Italia sulla guerra in Ucraina: Draghi inizialmente esitò a schierarsi fermamente contro Putin a causa del gas.
Sulla guerra in Ucraina stanno passando - inspiegabilmente - sotto traccia le parole pronunciate da Boris Johnson durante una intervista rilasciata a Cnn Portogallo, con l’ex primo ministro inglese che ha lanciato autentiche bordate verso i governi di Italia, Germania e Francia.
Stando a quanto riferito da Johnson, poco prima che scoppiasse la guerra in Ucraina il nostro governo che in quel periodo era guidato da Mario Draghi, esitò a schierarsi in maniera convinta contro Vladimir Putin.
Il motivo di questa paura di fondo dell’Italia nei confronti della Russia per Boris Johnson è da ricercare nella dipendenza del nostro Paese dal gas russo. “A un certo punto - ha affermato l’ex primo ministro riferendosi a Draghi - stava semplicemente dicendo che non sarebbe stato in grado di sostenere la posizione che stavamo assumendo contro Mosca, data la massiccia dipendenza dell’Italia dagli idrocarburi russi”.
In sostanza le principali cancellerie occidentali erano già a conoscenza dell’imminente guerra in anticipo rispetto all’inizio dell’invasione da parte della Russia, ma in quei concitati momenti Draghi sarebbe stato titubante a sposare subito la linea dura della Nato a causa della dipendenza dell’Italia dal gas russo.
C’è da dire comunque che appena lo scorso 24 febbraio è iniziata “l’operazione speciale” di Putin nei confronti dell’Ucraina, l’Italia subito ha condannato fermamente l’invasione russa schierandosi con Kiev non solo con le parole, ma anche con i fatti tra aiuti militari e l’avallo delle sanzioni nei confronti di Mosca.
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Guerra in Ucraina: Johnson attacca anche Francia e Germania
Se l’Italia poco prima dello scoppio della guerra in Ucraina sarebbe stata rea di non essersi schierata subito contro Putin vista la nostra dipendenza energetica dalla Russia, Boris Johnson nella sua intervista non ha risparmiato attacchi anche a Francia e Germania.
Secondo l’ex inquilino di Downing Street, a fine estate sfiduciato dal suo stesso partito dopo una serie di scandali che hanno portato a un crollo dei Tory nei sondaggi d’Oltremanica, la Francia negava che la Russia fosse sul punto di invadere l’Ucraina.
Ancora più forti sono le parole di Johnson nei confronti del governo tedesco: “Il punto di vista della Germania era che in caso di guerra sarebbe stato meglio che tutto finisse rapidamente e che l’Ucraina si piegasse”. Anche in questo caso, come per l’Italia, le motivazioni sarebbero state prettamente economiche.
Una circostanza questa che è stata smentita da Berlino, con il cancelliere Olaf Sholz che ha spiegato come Boris Johnson abbia “un rapporto unico con la verità, questo caso non è un’eccezione”.
Fin quando è stato in carica come primo ministro inglese, Boris Johnson durante questa guerra è stato uno dei più ferrei alleati dell’Ucraina, tanto che Volodymyr Zelensky al momento del suo addio a Downing Street lo ha voluto ringraziare apertamente.
Quelle di Johnson però sono autentiche bordate nei confronti delle principali potenze dell’Unione europea, perché quando affermi che la Germania per ragioni economiche sperava in una guerra rapida e vittoriosa per la Russia, di certo non sono parole che possono passare inosservate.
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