Già si notano i contorni di una nuova Europa a causa del conflitto. Cambiamenti che interessano soprattutto Germania e Francia.
La guerra in Ucraina sta cambiando diversi scenari in Europa e non solo nei territori interessati dal conflitto. Anche i rapporti commerciali e istituzionali sono profondamente cambiati soprattutto nei paesi Ue ma anche in quelli che vorrebbero entrare a farne parte. A Nord Finlandia e Svezia stanno entrando a far parte della Nato mentre a Est Ucraina e Moldavia hanno al momento lo status di candidato che sarà attentamente vagliato nei prossimi anni sperando che il conflitto termini il prima possibile. Senza una soluzione in questa guerra l’ingresso dell’Ucraina nella Nato è congelata per evitare una escalation mondiale del conflitto.
Ma le conseguenze della guerra in Ucraina si notano anche nel blocco classico e storico dell’Unione Europea, quello rappresentato da Francia e Germania storicamente i paesi leader che hanno profondamente cambiato la loro gestione con gli altri paesi tanto che si può parlare ormai di una nuova era nei rapporti.
Quali sono i cambiamenti che ha portato la guerra in Francia e Germania
Per la Germania la guerra in Ucraina ha significato cambiare le fondamenta su cui si basava la sua economia praticamente dal dopoguerra fino allo scorso anno, ovvero approvvigionamento energetico dalla Russia a buon mercato e esportazioni verso la Cina. Il paese si è man mano distaccato dalla dipendenza dal gas e petrolio russo. Il paese tedesco è anche uno dei più generosi a fornire aiuti e armi all’Ucraina mettendo sul piatto 100 miliardi di euro.
Dall’altra parte abbiamo la Francia dove il cambiamento è meno visibile ma questo non significa che non sia in atto. Questo non riguarda molto l’aspetto energetico come la Germania visto che la Francia grazie all’energia atomica autoprodotta non ne importava molto. I cambiamenti sono più di pensiero verso i confini e la sicurezza.
Per tradizione la Francia è sempre stata poco propensa ad un allargamento dell’Unione Europea ma la guerra in Ucraina ha cambiato questa scuola di pensiero. La Francia di Macron di oggi è molto più aperta ad accogliere paesi definiti giovani come Ucraina e Moldavia. Ha revocato anche il veto sulle proposte di adesione dell’Albania e della Macedonia del Nord. Il 31 maggio scorso poi in un discorso in Slovacchia, Macron ha dichiarato, con grande sorpresa, che l’allargamento dell’Ue dovrebbe avvenire «il più velocemente possibile».
Insomma oggi la Francia vede con molto più favore la possibilità di allargare ulteriormente l’Ue verso est. L’altro cambiamento è poi quello sulla sicurezza. Macron vuole che l’Europa faccia di più per difendersi e faccia meno affidamento sull’America. Insomma la Francia vorrebbe una strategia più aggressiva per difendere i confini, ora come non mai soprattutto quelli ucraini.
La Francia si è proposta per discutere insieme nuove strategia di difesa per dare all’Ucraina garanzie sulla sicurezza. Ora i due paesi sono concordi sull’allargare l’Unione Europa con altri Stati soprattutto dell’est. Permangono differenze in materia di energia nucleare, appalti per la difesa e norme fiscali. La capacità di venirsi incontro sarà molto importante per il futuro del continente.
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