I 4 eventi da osservare oggi: cosa succede nei mercati?

Violetta Silvestri

15/05/2023

La settimana dei mercati oggi riparte da almeno 4 eventi degni di nota: cosa succede nelle Borse mondiali pressate da default Usa, elezioni turche, mosse cinesi e affari nell’oro?

I 4 eventi da osservare oggi: cosa succede nei mercati?

I mercati oggi osservano attentamente almeno 4 eventi, concentrandosi su situazioni politiche molto importanti, quali le elezioni in Turchia e lo stallo Usa sul tetto al debito.

Non solo, c’è anche la Cina sotto i riflettori, con gli investitori attenti a qualsiasi segnale che possa chiarire la reale portata della crescita economica del dragone, motore della ripresa globale.

Tra elezioni, indicatori economici e accordi politici su gravi problemi finanziari, ecco i 4 eventi dai quali partono oggi i mercati.

1. Turchia al bivio

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan non è riuscito a ritagliarsi un vantaggio abbastanza ampio da evitare un ballottaggio. Vantando un vantaggio di oltre 2 milioni di voti, Erdogan affronterà il 28 maggio Kemal Kilicdaroglu, che ha il sostegno del più ampio gruppo di partiti di opposizione della nazione. Anche l’Alleanza popolare del presidente era sulla buona strada per mantenere la sua maggioranza parlamentare, secondo il conteggio iniziale dell’emittente statale TRT.

I primi risultati di lunedì hanno mostrato che Erdogan ha ottenuto il 49,3% dei voti, mentre Kilicdaroglu ha ottenuto il 45% di consensi, al di sotto della soglia del 50% necessaria per evitare un ballottaggio. Sebbene sia ancora possibile per Erdogan dichiarare la vittoria al primo turno, il ballottaggio è il risultato più probabile, con oltre il 98% delle urne contate.

In questo incerto contesto, la lira è scesa ai minimi da marzo, quando stava vacillando in seguito ai devastanti terremoti. La valuta turca è sotto pressione da quando Erdogan ha intensificato una serie di politiche non ortodosse a partire dal 2018, tra cui tagli dei tassi di interesse per stimolare la crescita nonostante l’aumento dell’inflazione, controlli sui tassi di cambio e interventi statali.

Secondo Bloomberg Intelligence, sarà fondamentale una svolta per ripristinare la fiducia degli investitori stranieri e invertire parte degli 11 miliardi di dollari di deflussi negli ultimi cinque anni.

2. Ottimismo Usa sul debito?

I colloqui tra il presidente Joe Biden e i legislatori dovrebbero riprendere martedì, dopo essere stati rinviati venerdì.

Nonostante la battuta d’arresto e le profonde spaccature nel Congresso, con una lotta accesa tra repubblicani e democratici, sia Biden che gli analisti affermano che ci sono segni di progresso sulla questione del limite al tetto del debito. Biden è abbastanza fiducioso di potersi ancora recare a Hiroshima per il vertice del G7.

Gli investitori, tuttavia, vogliono segnali più chiari che davvero gli Usa non andranno in default. I mercati azionari si sono indeboliti nella maggior parte dell’Asia, con la notevole eccezione del Giappone, dopo che l’ufficio del bilancio degli Stati Uniti ha sostenuto l’idea che i fondi del Tesoro si esauriranno all’inizio del mese prossimo.

3. Quanto è forte la Cina?

Lo yuan ha toccato un nuovo minimo di due mesi tra i dati preoccupanti della scorsa settimana secondo cui la parte migliore della ripresa in Cina è già alle spalle. Le vendite al dettaglio di martedì saranno il prossimo test della debole domanda dei consumatori, in seguito ai risultati deludenti dei numeri su importazione e inflazione.

La People’s Bank of China per ora ha deciso di lasciare i tassi invariati. La Cina potrebbe avere i suoi problemi economici, ma sta ancora mostrando i suoi muscoli geopolitici, inviando il suo principale inviato in tournée in Ucraina, Russia e altrove in Europa da oggi per discutere una «soluzione politica» alla crisi ucraina.

4. Brilla l’oro di Newmont

Il gigante dell’oro Newmont si è assicurato un accordo da 19,2 miliardi di dollari per acquistare la rivale australiana Newcrest Mining, consolidando la sua posizione di maggiore produttore mondiale di lingotti con miniere in America, Africa, Australia e Papua Nuova Guinea.

La transazione, ora approvata all’unanimità dal consiglio di amministrazione di Newcrest ma in attesa di approvazione regolamentare, è il più grande affare del settore dell’estrazione dell’oro fino a oggi, superando l’acquisto da parte di Newmont della rivale Goldcorp nel 2019. L’accordo aumenterà in modo cruciale anche le sue risorse di rame, un metallo per il quale si prevede che la domanda supererà l’offerta man mano che la transizione dai combustibili fossili accelera.

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