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I data center green by design fanno funzionare la smart mobility

Dario Colombo

27 Febbraio 2023 - 08:00

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Quella di Duferco Energia è una storia italiana di innovazione, transizione digitale e green allo stesso tempo, e di smart mobility. Scritta con Aruba Enterprise.

I data center green by design fanno funzionare la smart mobility

Energie rinnovabili, smart mobility, risparmio energetico, transizione digitale, sicurezza dei dati, efficienza gestionale, transizione green, data center: c’è un filo che collega questi concetti in un binomio che è fatto da innovazione e sostenibilità.

A tesserlo sono due realtà italiane che innovative, pionieristiche e attente all’ambiente lo sono da sempre, Aruba e Duferco Energia.
Insieme percorrono una strada fatta di efficienza digitale e di energia green, con attenzione agli impatti ambientali delle proprie attività, seguendo una politica di crescita sostenibile e abilitando le infrastrutture del Paese, come quelle per la smart mobility.

La storia green in comune di Duferco Energia e Aruba

Duferco Energia è nata nel 2010 per gestire gli investimenti del Gruppo negli impianti di produzione da fonti rinnovabili.
Oltre che per le attività pionieristiche svolte nel campo del fotovoltaico, dell’efficientamento e della riqualificazione energetica, Duferco Energia è specializzata nel trading di energia, nella generazione da fonti rinnovabili ed è un operatore di smart mobility con una propria rete di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, 700 per la precisione. 

Tra le altre cose, Duferco Energia si è posizionata al trentesimo posto nella classifica complessiva (e al sesto tra le aziende del mercato dell’energia) della classifica “Aziende più attente al clima” creata da Corriere della Sera, Pianeta 2030 e Statista, seconda edizione dell’elenco delle imprese italiane che hanno ridotto maggiormente il rapporto tra le loro emissioni di CO2 e fatturato. 

Quello della smart mobility è per il nostro Paese un mercato in rapida crescita, avendo triplicato in tre anni il numero di punti di ricarica sul territorio (in Italia il 2021 è stato l’anno dei record, con 137mila auto elettriche immatricolate secondo il rapporto dell’Osservatorio Smart Mobility del Polimi) ed essendo destinato a raggiungere la capillarità delle tradizionali stazioni di servizio in concomitanza con il phase-out dei motori termici che l’UE ha stabilito entro il 2035

La storia di Aruba parla di innovazione, di investimenti e di 16 milioni di utenti. Nei suoi data center ci sono 9,4 milioni di caselle email, 8,8 milioni di PEC, 2,6 milioni di domini registrati, 130mila server gestiti. Le certificazioni e gli accreditamenti non si contano: dieci ISO e poi eIDAS, CSP, PSD2.

Anche la storia di Aruba è innervata di un’attenzione costante alla componente energia
La strada verso la transizione green passa dai suoi data center proprietari e realizzati in autonomia secondo il proprio modello tecnologico e dall’acquisto di energia la cui provenienza viene attestata al 100% da fonti rinnovabili.
Aruba Enterprise, la divisione del Gruppo Aruba che fa sviluppo e gestione di progetti IT complessi per la digital transformation delle large company, con il suo team di esperti ha guidato il processo di innovazione di Duferco Energia.

Un data center green by design per la smart mobility

Un’azienda geneticamente orientata alla sostenibilità come Duferco Energia ha con naturalezza incrociato il proprio percorso innovativo con quello della trasformazione digitale proposto da Aruba Enterprise basato sulla sicurezza dei dati e la prestazione delle infrastrutture. 
Questi sono requisiti imprescindibili proprio per le attività di smart mobility che devono dare la massima garanzia di continuità operativa alla clientela.

Il business della mobilità elettrica, infatti, è composto da due elementi complementari: l’infrastruttura di alimentazione (le colonnine di ricarica) e la commercializzazione delle ricariche con tessere RFID. 

Il software per la gestione deve essere sempre disponibile (24x7x365) e garantire l’interoperabilità con tutti i fornitori sul mercato per consentire agli automobilisti l’accesso alla colonnina indipendentemente dall’operatore con cui hanno stipulato il contratto di ricarica.

Per arrivare a dare questa garanzia bisogna avere a disposizione un ambiente IT affidabile, efficiente e flessibile su cui sperimentare e implementare le soluzioni digitali innovative. 

È per questo motivo che Duferco Energia ha avviato nel 2020 un percorso di transizione dei propri sistemi centrali (on premise) dalla sede di Genova a un nuovo data center esterno (off-premise) di Aruba, su cui poter tenere i propri dati al sicuro, poggiare la propria tecnologia di gestione della rete energetica e farla crescere in modo dinamico e scalabile. 

Data center: la migrazione efficiente

La migrazione del data center di Duferco Energia verso quello gestito da Aruba Enterprise nel Data Center campus di Ponte San Pietro (Bergamo) è avvenuta nell’arco di una sola notte ed è stata anche comprensiva dei test sulle colonnine. 

«La procedura di migrazione - ha ricordato Luca Seravalli, responsabile dei sistemi informativi di Duferco Energia - ha comportato la sfida del minimo disservizio non essendo possibile bloccare le operazioni di ricarica da parte dei consumatori. Oltretutto non si trattava solamente di un puro passaggio di macchine, ma era in gioco un vero e proprio salto generazionale di database e sistemi che oltre alla continuità operativa doveva garantire anche la compatibilità con gli altri aggregatori e operatori elettrici del mercato».

Per la sicurezza Duferco Energia ha pensato alla difesa operativa, creando nel data center Aruba un’infrastruttura ex novo, slegata da quella della sede di Genova per garantire la segregazione dei due ambienti.

Come ha spiegato Luca Seravalli, “dal data center di Aruba di Ponte San Pietro parte ora il trasporto delle informazioni verso i punti rete delle colonnine di ricarica facendo passare solamente il traffico legittimo e stabilendo chi deve comunicare con cosa”.

I data center di Aruba I data center di Aruba Fonte: Aruba Enterprise

Data center, i vantaggi della migrazione

Sul fronte della protezione dei dati il ruolo di Aruba Enterprise è essenziale per poter mantenere una copia replicata dell’intera infrastruttura.
Contro gli attacchi informatici quotidiani Duferco Energia ricorre a un software che garantisce l’immutabilità dei backup così da poter neutralizzare i danni di eventuali ransomware. L’infrastruttura è rafforzata da tecniche di autenticazione a due fattori, mentre i sistemi esposti sono soggetti a periodiche procedure di penetration testing interno effettuato da specialisti.

Dal punto di vista hardware la migrazione del data center ha consentito il passaggio a un moderno ambiente di conservazione dati basato su sistemi di storage full-flash di ultima generazione. 

Si tratta di un passo avanti, anche in termini di minori ingombri e consumi elettrici, rispetto alla precedente soluzione ibrida composta da unità flash e dischi rotativi con relativi alimentatori sovradimensionati. 

La latenza del traffico (1Gbit per gli endpoint pubblicati) rimane sotto la soglia dei 10ms grazie alla fibra usata nella maggior parte degli allacciamenti.

Nel nuovo data center di Aruba migreranno anche i sistemi di Duferco Energia che non sono legati alla smart mobility, con l’obiettivo di completare la migrazione e spegnere tutti i data center interni. 

Contemporaneamente è in corso la valutazione di un possibile passaggio al cloud ibrido in ottica multicloud: “gli ambienti on-premise bloccano l’innovazione«, ha chiosato Luca Seravalli.»Aruba Enterprise mette a disposizione un collegamento ad Azure, il nostro cloud di riferimento, e questo ci faciliterà le cose nel momento in cui dovessimo scegliere di adottare un mix di cloud pubblico e privato”.

Perché l’energia dei data center Aruba è green

La business continuity e la sicurezza dei dati che Aruba garantisce a Duferco Energia con il proprio data center hanno bisogno a propria volta di una garanzia di continuità energetica. 

Come ha spiegato Alessandro Bruschini, Responsabile delle Infrastrutture del Gruppo, Aruba da sempre ha provveduto a progettare, realizzare e condurre i data center in autonomia in modo tale da ottenere energia con i minori impatti ambientali possibili.

Per farlo Aruba da sempre acquista energia con garanzia di origine rilasciata dal gestore dei servizi energetici, che attesta la provenienza al 100% da fonti rinnovabili.

Nel Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro ha installato impianti fotovoltaici di grande potenza su tutte le superfici utili degli edifici, usufruisce di un impianto idroelettrico di proprietà sul fiume Brembo e utilizza la grande disponibilità di acqua di falda per il raffreddamento delle sale dati, ottenendo così risultati dal punto di vista energetico irraggiungibili con le tecnologie convenzionali.

Sede dei data center di Aruba Sede dei data center di Aruba Fonte: Aruba Enterprise

Nella propria filosofia improntata alla transizione energetica Aruba sta seguendo un percorso di individuazione e di acquisizione di centrali idroelettriche (in questo momento sono quattro nel nord Italia) in un percorso che porterà all’acquisizione di ulteriori impianti per andare a compensare le emissioni di Co2.

Aruba ha la consapevolezza che un percorso di transizione energetica non possa essere fatto da soli, motivo per cui ha stretto un patto di autoregolamentazione, il Climate Neutral Data Center Pact, che ha l’obiettivo di raggiungere la neutralità dal punto di vista dell’impatto ambientale dei data center entro il 2030 e fa parte della European Green Digital Coalition, dove insieme ad altre aziende Ict sviluppa tecnologie e sistemi per l’efficientamento energetico e definisce modalità per il monitoraggio del reale impatto ambientale.

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