La domanda di gas naturale probabilmente raddoppierà entro il 2040 passando dagli attuali 65 ai 113,7 miliardi di metri cubi.
È impossibile non avere fame di energia se ti chiami India, sei il Paese più popoloso del mondo con oltre 1,4 miliardi di abitanti e, soprattutto, se la tua economia è in continua ascesa. Le stime parlano chiaro: Delhi punta a quadruplicare il suo consumo di gas naturale rispetto ai livelli attuali da qui al 2023, così da soddisfare la domanda interna e consentire ai tassi di crescita del pil di continuare a viaggiare attorno al +7/8% all’anno.
L’aspetto più interessante è che il governo guidato da Narendra Modi sta investendo in una fonte energetica che, soltanto pochi mesi fa, ha quasi messo in ginocchio l’Europa: il gas naturale, appunto. Lo stesso che, in seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, aveva creato non pochi grattacapi all’intera Eurozona, tra prezzi in aumento e volatilità estrema del mercato.
In ogni caso, come ha spiegato l’Agenzia Internazionale per l’Energia, oltre l’80% del fabbisogno energetico indiano è soddisfatto da carbone, petrolio e biomassa solida. Negli ultimi anni sia le importazioni di carbone che quelle di petrolio sono aumentate in maniera vertiginosa, di pari passo con l’incremento della quota di popolazione che ha iniziato ad utilizzare l’elettricità 24 ore su 24 e a possedere un’auto. Scendendo nei dettagli, il petrolio ha rappresentato oltre il 70% delle importazioni di Russia, Iraq e Arabia Saudita, tre Paesi che non hanno forti credenziali democratiche in Occidente. All’Elefante indiano serve insomma un cambio di marcia. [...]
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