Per guadagnare quando il mercato crolla puoi investire su un basket composto da Enel, Unicredit e Intesa e incassare fino a luglio una cedola mensile con i Certificates di Banca Akros.
Crollano le banche a Piazza Affari, contagiate dal fallimento della banca californiana SVB: Unicredit chiude a -9%, Intesa Sanpaolo a -6,10%, Bper Banca a -9,51%, e Banco Bpm -8,09%. Un duro colpo per gli investitori che hanno questi titoli in portafoglio. Tuttavia, indipendentemente dalla direzione che il mercato prenderà, i certificates Equity Premium possono offrire un’opzione di investimento redditizia e senza direzionalità.
Banca Akros, in particolare, propone un certificato per investire sul paniere di titoli di Piazza Affari composto da Enel, UniCredit e Intesa.
L’indice Ftse Mib ha avviato la settimana in profondo rosso (-4,03%), crollando fin sotto i 26.000 punti e raggiungendo dunque il target del doppio massimo disegnato tra febbraio e inizio marzo.
Il timore è che fallimento della Silicon Valley Bank porti a una crisi sistemica e globale, come accaduto nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers. Il rialzo dei tassi di interesse da parte di Fed e Bce mette sotto la lente il problema delle svalutazioni dei portafogli obbligazionari detenuti dalle banche. Quei titoli acquistati quando i tassi di interesse erano prossimi allo zero ora hanno un valore di mercato nettamente inferiore, conseguente al rialzo dei tassi e del rendimento delle nuove emissioni.
Le caratteristiche del certificato Equity Premium Autocallable su basket Worst Of
L’esposizione su questi titoli del Ftse Mib si può ottenere tramite il Certificato Equity Premium Autocallable su basket «Worst Of».
Questo strumento finanziario, che presenta codice Isin IT0005532053, fa parte di una serie emessa il 9 febbraio 2022, ma ancora oggi molto interessante.
Questo Certificato di investimento consente di ottenere premi mensili incondizionati pari allo 0,85% almeno fino alla prima data di valutazione di rimborso anticipato, fissata il 31 luglio 2023.
Con i valori iniziali delle azioni Enel, Unicredit e Intesa Sanpaolo fissati rispettivamente a 5,379 euro, 18,302 euro e 2,447 euro, i livelli barriera sono fissati al 50%:
- 2,6895 euro per Enel;
- 9,151 euro per Unicredit;
- 1,2235 euro per Intesa Sanpaolo.
Come funziona la cedola incondizionata del certificato
Il certificato scade il 7 agosto 2024 ed è accompagnato da 12 finestre mensili di possibile esercizio anticipato: a partire dal 31 luglio 2023 si attiverà infatti un’opzione di rimborso automatico in virtù della quale l’investimento sarà liquidato anticipatamente se in una delle date di valutazione previste l’azione con performance peggiore del basket farà segnare una performance non negativa, cioè chiuderà a un livello almeno pari al 100% al suo valore iniziale. Se in una di queste occasioni tale condizione risulterà verificata, il certificato si estinguerà anticipatamente e sarà rimborsato al suo prezzo di emissione (100 euro).
A partire dal 7 marzo 2023, il certificato ha iniziato a pagare un premio mensile incondizionato del valore unitario di 0,85 euro che viene corrisposto indipendentemente dallo scenario di mercato, quindi anche in presenza di un forte ribasso del sottostante.
Cosa succede a scadenza con questo Certificate
A scadenza, se il certificato non è scaduto anticipatamente, possono verificarsi due situazioni:
- se il peggiore dei sottostanti ha un valore superiore o uguale al «Livello Barriera» il valore nominale è interamente rimborsato;
- se il peggiore dei sottostanti ha un valore inferiore al «Livello Barriera» l’investimento comporta una perdita equivalente a quella del peggiore dei sottostanti.
Andamento di Enel, Unicredit e Intesa Sanpaolo
Enel viene respinta con decisione dalla media mobile esponenziale a 200 giorni (a 5,33 euro) e retrocede fino ai minimi di inizio mese a 5,15 circa. Solo la fuoriuscita da questo trading range potrebbe dare nuovi spunti direzionali al titolo: sopra 5,53 euro, per target a 5,65 e 5,83 euro. Sotto 5,15 possibili invece nuovi cali verso 4,90 almeno.
UniCredit precipita sui livelli di fine gennaio: l’incapacità di lasciarsi alle spalle la resistenza a 19,76 ha determinato un rapido deterioramento del quadro di brevissimo termine, mettendo a rischio i progressi accumulati da inizio anno. Discese sotto area 17 comporterebbero ulteriori cali verso area 16, per la chiusura dell’ampio gap del 31 gennaio. Solo il perentorio ritorno sopra 17,90-18 euro potrebbe scongiurare la realizzazione di questo scenario permettendo ai prezzi di tentare un nuovo attacco a quota 19,76-20 euro.
Intesa Sanpaolo ha violato la base del canale rialzista disegnato dai minimi di ottobre a 2,40 circa, adagiandosi sulla media mobile esponenziale a 100 giorni, a 2,27 euro. A meno di un perentorio ritorno sopra 2,40 euro, il rischio di assistere a ulteriori ribassi è aumentato: sotto 2,27 atteso un affondo fino a 2,15. Oltre 2,40 possibile invece il test di 2,52 per la chiusura del gap del 10 marzo.
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